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Sinodo, al via i lavori

Si è aperta questa mattina l'Assemblea Speciale del Sinodo dei Vescovi per la Regione Panamazzonica, sul tema: “Amazzonia: nuovi cammini per la Chiesa e per una ecologia integrale” che durerà fino al 27 ottobre 2019. Prendono parte al Sinodo 185 Padri sinodali: 137 ex officio 113, 13 Capi dei Dicasteri della Curia Romana, 15 religiosi eletti dall'Unione dei Superiori Generali, e 33 Membri ex nominatione pontificia

Il Sinodo prende forma da seminari, ricerche ed eventi sviluppati su una rete diocesana internazionale. Decisivo è stato l'apporto della Repam, la Rete Ecclesiale Panamazzonica, che ha fornito il materiale delle assemblee regionali su alcuni aspetti di ampio carattere sull'area panamazzonica. Il Sinodo s'innesta all'interno dell'ecologia integrale promossa dall'enciclica di Papa Francesco, Laudato si', che non può scindere dalla missione della Chiesa. L'impianto del cammino sulla regione panamazzonica si regge, infatti, sulla cura dei biomi unita allo sviluppo spirituale delle “periferie del mondo”. 

Di seguito il testo integrale dell'intervento del cardinale Lorenzo Baldisseri, segretario generale del Sinodo dei Vescovi:

 

Beatissimo Padre,
Eminenze, Eccellenze,
Fratelli e Sorelle,

È con immensa gioia che prendo la parola in questa seduta inaugurale dell’Assemblea Speciale del Sinodo dei Vescovi per la Regione Panamazzonica, radunata nel nome di Gesù Cristo e dedicata al tema «Amazzonia: nuovi cammini per la Chiesa e per una ecologia integrale». Ringrazio di cuore Vostra Santità per aver voluto affidare al Sinodo dei Vescovi la riflessione su un argomento di così straordinaria portata per la Chiesa che vive nella Panamazzonia e per il presente e il futuro di tutta l’umanità. Il mio ringraziamento include anche una speciale riconoscenza per la recente nomina del Pro-Segretario Generale del Sinodo dei Vescovi nella persona dell’Ecc.mo Mario Grech, al quale rivolgo un cordiale e fraterno saluto di benvenuto. Egli, si incorpora al nostro cammino sinodale affiancandomi nella guida della Segreteria Generale e pertanto è annoverato tra Membri di questa benemerito Sinodo.

Il tema assegnato da Vostra Santità a quest’Assemblea Speciale dischiude vasti orizzonti per riflettere a fondo sull’Amazzonia, quel giardino di immense ricchezze e risorse naturali, terra madre di popoli indigeni con una storia e un volto inconfondibile, territorio oltremodo minacciato dall’ambizione smisurata dell’uomo invece di essere curato.

Sotto la guida dello Spirito vogliamo spingerci alla ricerca di nuovi cammini per corrispondere ad un doppio obiettivo. Da una parte, il Sinodo costituisce una vera e propria sfida per la Chiesa, in quanto l’Amazzonia è una terra di missione con caratteristiche proprie che esigono adeguate proposte per dare una risposta al «bisogno di evangelizzare le culture per inculturare il Vangelo» (EG 69). Dall’altra, l’Assise sinodale dovrà affrontare la provocazione avanzata dalla questione ambientale. Ad essa la Chiesa intende rispondere con un’ecologia integrale che, come ci ha insegnato Vostra Santità «richiede apertura verso categorie che trascendono il linguaggio delle scienze esatte o della biologia e ci collegano con l’essenza dell’umano» (LS 11).

L’Assemblea sinodale, che oggi entra nel vivo della sua fase celebrativa, è anche una vera sfida per tutto il Popolo di Dio, Pastori e gregge, e in particolare per tutti noi che abbiamo ricevuto, come un dono della Providenza, la chiamata a parteciparvi. Per avere l’orientamento preciso di questo cammino sinodale, è opportuno ricordare ciò che il Santo Padre ha indicato, sin dall’inizio di questa convocazione, ovvero: individuare nuove strade per l’evangelizzazione di quella porzione del Popolo di Dio, specialmente degli indigeni, spesso dimenticati e senza la prospettiva di un avvenire sereno, anche a causa della crisi della foresta Amazzonica, polmone di capitale importanza per il nostro pianeta.Di conseguenza, non solo dobbiamo, in primo luogo, ascoltare il grido della terra e il grido dei poveri, in quanto è lì che si fa sentire la voce dello Spirito che parla attraverso il Popolo di Dio in Amazzonia, ma anche dobbiamo rispondere con cuore di pastori alle loro problematiche attraverso opportune proposte e buoni suggerimenti al Santo Padre.

Nell’introdurre i lavori sinodali, desidero anche rivolgere un cordiale saluto ai Membri e agli altri partecipanti a questa Assemblea Speciale Panamazzonica, venuti da tutte le Chiese particolari di quella Regione, lontana nella distanza ma vicina nel nostro cuore. Con questo Sinodo, la Chiesa universale, attraverso i suoi Pastori cum Petro e sub Petro, nella persona di Papa Francesco, vuole rivolgere una particolare attenzione a tutti i membri del Popolo di Dio in Amazzonia ed impegnarsi decisamente nella ricerca di vie nuove e proporzionate alle loro esigenze umane e pastorali.

Le caratteristiche specifiche di un’Assemblea Speciale

Prima di entrare nel percorso celebrativo vero e proprio di questa Assise sinodale è doveroso ricordare che stiamo celebrando un sinodo con caratteristiche particolare, non solo a motivo della specificità del tema, ma anche in quanto esso è un’Assemblea Speciale. Non si tratta, quindi, di un’Assemblea Generale Ordinaria, come quella sulla famiglia e sui giovani (2015 e 2018 rispettivamente), neanche di un’Assemblea Generale Straordinaria, come quel primo Sinodo sulla famiglia (2014).

Questa, invece è una Assemblea Speciale, una tipologia di Sinodo che, secondo la Costituzione Apostolica Episcopalis Communio, è convocata in Assemblea Speciale, per “trattate materie che riguardano maggiormente una o più aree geografiche determinate” (Art. 1, 3). Inoltre, l’Istruzione del Sinodo prevede all’Art. 20 che il Regolamento dell’Assemblea Speciale può disporre che le commissioni, gli organismi e i modi siano eventualmente stabiliti, caso per caso, secondo le caratteristiche peculiari di ogni Assemblea di questa tipologia.

Le peculiarità di un’Assemblea Speciale riguardano due aspetti: i criteri di partecipazione, e la modalità delle tre fasi sinodali: la preparatoria, la celebrativa e l’applicativa. Per quanto riguarda i criteri di partecipazione, essi sono stabiliti in analogia con gli altri tipi di Assemblee sinodali, ma tenendo conto della specificità geografica, culturale ed ecclesiale dell’area in questione, in questo caso l’ampia regione denominata Panamazzonia. Ciò spiega innanzitutto che uno dei criteri stabiliti sin dall’inizio è la partecipazione di tutti gli Ordinari – coloro ad essi equiparati secondo il diritto – delle circoscrizioni ecclesiastiche amazzoniche o che hanno un territorio amazzonico, ai quali si sono aggiunti anche gli Ausiliari. Pertanto, non è una rappresentanza parziale dei Vescovi, come accade nelle Assemblee Generali Ordinarie e Straordinarie, ma in questo caso sono tutti, proprio tutti i Presuli della regione, ad essere convocati. Questo criterio intende evidenziare ancora di più la collegialità effettiva e affettiva, che è lo spirito di quella caratteristica distintiva dell’istituzione sinodale, definita appunto come “sinodalità”.

In secondo luogo, ogni Assemblea Speciale, pur riguardando un’area geografica specifica, è sempre un Sinodo che interessa la Chiesa Universale. Per questo motivo, la partecipazione è stata allargata a Presuli provenienti da altre Chiese particolari e organismi ecclesiali regionali nonché continentali. In altre parole, è tutta la Chiesa universale che vuole rivolgere lo sguardo alla Chiesa in Amazzonia e prendere a cuore ciò che sono le sue sfide, le sue preoccupazioni e i suoi problemi, perché in fondo tutti dobbiamo sentirci parte di questo villaggio globale nel quale vive e palpita l’unica Chiesa di Gesù Cristo. Pertanto, l’Assemblea Speciale per la Regione Panamazzonica è una espressione della sollecitudine di tutta la Chiesa per il popolo di Dio in quella regione, perché, anche nella Chiesa, “tutto è collegato” (LS 91), come spesso ci insegna Vostra Santità, e come afferma l’Apostolo Paolo «se un membro soffre, tutte le membra soffrono insieme; e se un membro è onorato, tutte le membra gioiscono con lui» (1 Co 12,26).

Per questo motivo, l’Assemblea Speciale, pur riguardando una regione specifica, viene celebrata a Roma, la Sede del Successore di Pietro, e non in qualche città della Regione Panamazzonica, come potrebbe suggerire una visione puramente mondana. Qui la prospettiva è diversa, è quella della fede, che ci invita a guardare la Chiesa nella sua universalità e nel contempo nella sua realizzazione a livello locale. Si tratta di un Sinodo che ha messo in movimento, in cammino sinodale e in preghiera tutta la Chiesa universale sotto la guida del suo Supremo Pastore. È questo che si è voluto mettere in evidenza con la processione di stamattina, partita dall’altare della Confessione di Pietro nella Basilica Vaticana fino alla porta dell’Aula Paolo VI.

I partecipanti dell’Assemblea Speciale

Complessivamente, prendono parte a questo Sinodo 185 Padri sinodali: 137 ex officio di cui 113 dalle circoscrizioni ecclesiastiche Panamazzoniche; 13 Capi dei Dicasteri della Curia Romana; tutti i Membri del Consiglio pre-sinodale. Inoltre, sono presenti 15 religiosi eletti dall’Unione dei Superiori Generali, e 33 Membri ex nominatione pontificia.

Tra i Padri sinodali si contano 28 Cardinali, 29 Arcivescovi, 63 Vescovi residenziali, 7 Ausiliari, 27 Vicari Apostolici e 10 Vescovi Prelati, 21 Membri non insigniti dell’ordine episcopale tra diocesani e religiosi.

Dato che la Regione Panamazzonica si estende nel territorio di nove Nazioni (Guyana francese, Repubblica cooperativista della Guyana, Surinam, Venezuela, Colombia, Ecuador, Brasile, Bolivia, Perù), i Padri sinodali ex officio che provengono da quella Regione appartengono a 7 Conferenze Episcopali: Antille, Venezuela, Colombia, Ecuador, Brasile, Bolivia, Perù. Così, tra i 113 Padri sinodali delle circoscrizioni ecclesiastiche Panamazzoniche si contano 3 dalle Antille, 6 dal Venezuela, 13 dalla Colombia, 7 dall’Ecuador, 57 dal Brasile, 11 dalla Bolivia, 10 dal Perù, oltre che i rispettivi Presidenti delle menzionate Conferenze Episcopali.

I 33Membri di nomina pontificia provengono da tutti i continenti, in particolare da Paesi e aree geografiche coinvolte nelle stesse problematiche che costituiscono l’oggetto del tema sinodale; quale ad esempio il bacino fluviale del Congo. Così, quest’Assemblea vuole rispecchiare l’ampio spettro di realtà culturali ed ecclesiali in cui si riflettono le sensibilità e risuonano le voci delle diverse etnie e popoli originari nonché il respiro di una Chiesa viva che ha tanto da dare e da ricevere.

Colgo l’occasione per salutare pure cordialmente i 6 Delegati Fraterni, rappresentanti di altre Chiese e Comunità ecclesiali, la cui presenza ravviva in noi la volontà di lavorare insieme per conseguire la piena unità visibile della Chiesa di Cristo, nella consapevolezza che lo Spirito Santo suscita continuamente nuovi cammini e apre nuove porte per annunciare e testimoniare il Vangelo di Gesù Cristo in Amazzonia e in tutto il mondo.

Significativa è anche la presenza di 12 Invitati speciali – mai così tanti in un’Assemblea Speciale – che sono stati scelti per i lavori sinodali a motivo della loro alta competenza scientifica ed anche per l’appartenenza a organismi ed associazioni che in tutto il mondo, fuori e dentro la Chiesa, si interessano in vario modo a diverse attività collegate all’assistenza umanitaria e alla cura ecologica dell’ambiente.

Il mio vivo ringraziamento si estende anche ai 25 Esperti, designati in virtù delle loro competenze per contribuire ai lavori sinodali in qualità di collaboratori dei Segretari Speciali, e ai 55 Uditori e Uditrici, tra i quali figurano specialisti ed operatori di pastorale provenienti dagli angoli più remoti del territorio panamazzonico. Tra di essi emerge la presenza di 16 rappresentanti di diverse etnie indigene e popoli originari che portano la voce, la testimonianza viva delle tradizioni, della cultura e della fede delle loro popolazioni. A tutti loro un sentito grazie! Non meno significativa è la presenza tra le Uditrici di ben 10 religiose presentate dall’Unione Internazionale delle Superiore Generali (U.I.S.G.), a testimonianza del ruolo rilevante che ha la vita consacrata femminile nell’Amazzonia.

Infine, uno speciale ringraziamento agli Assistenti, ai Traduttori, al Personale tecnico, nonché ai Consultori, agli Officiali e ai Collaboratori della Segreteria Generale del Sinodo dei Vescovi, che – sotto la guida e il coordinamento dell’Ecc.mo Sotto-Segretario, Mons. Fabio Fabene – hanno lavorato con competenza e spirito di servizio nella preparazione e nella celebrazione dell’Assemblea.

La preparazione di questa Assemblea sinodale

La presente Assemblea Speciale si colloca al termine di un lungo cammino, iniziato con la decisione del Santo Padre, il 15 ottobre 2017, di convocare un Sinodo dei Vescovi sul tema: Amazzonia, nuovi cammini per la Chiesa e per una ecologia integrale. Qualche mese dopo l’indizione dell’Assemblea sinodale, il 19 gennaio 2018, ha avuto luogo il primo incontro della Segreteria Generale con la Rete Ecclesiale Panamazzonica (REPAM) a Puerto Maldonado. Sin dall’inizio la Segreteria Generale del Sinodo dei Vescovi e la Rete Ecclesiale Panamazzonica hanno lavorato insieme in spirito di comunione e sinergia per portar avanti la fase preparatoria del Sinodo.

Il 9 marzo 2018, Santo Padre ha poi costituito il Consiglio Speciale pre-sinodale della Segreteria Generale, includendovi diversi Presuli, due religiose e un laico, appartenenti alla suddetta Rete Ecclesiale Panamazzonica (REPAM). Questo Consiglio si è radunato due volte: la prima nei giorni 12 e 13 aprile 2018 per preparare il Documento Preparatorio e la seconda dal 14 al 15 maggio 2019 per elaborare l’Instrumentum laboris, che sarà il nostro testo di riferimento nella fase celebrativa del Sinodo fino all’elaborazione del Progetto di Documento finale.

Con la pubblicazione del Documento preparatorio è stata avviata la grande consultazione al popolo di Dio in Amazzonia sull’argomento del Sinodo. Il Questionario annesso al Documento Preparatorio ha dato occasione ad un ricco dibattito in seno alle sette Conferenze Episcopali coinvolte nella Regione Panamazzonica, le quali hanno inviato poi le loro risposte alla Segreteria Generale. Inoltre, con la collaborazione della REPAM, sono stati realizzati circa 260 eventi nel territorio, di cui 70 Assemblee territoriali, 25 Forum tematici e più di 170 altre attività, tra seminari, incontri, riunioni di ogni tipo. Si stima che hanno partecipato più di 87.000 persone in questi eventi, delle quali 22.000 hanno preso parte agli eventi organizzati nelle diocesi e altri organismi ecclesiali, mentre 65.000 hanno partecipato a processi preparatori di diverse consultazioni.

Il materiale, giunto da questa amplia consultazione, è stato oggetto di attento studio e classificazione da parte della Segreteria Generale del Sinodo dei Vescovi che, con l’aiuto di esperti qualificati ha proceduto alla stesura di un progetto di Documento di lavoro. Il gruppo di redazione di questo testo è stato formato da vari esperti, alcuni dei quali provenienti della Regione Panamazzonica.

Fanno parte del cammino sinodale anche tre significativi eventi che hanno avuto luogo nella fase preparatoria, i cui risultati sono stati opportunamente integrati nella redazione dell’Instrumentum laboris. Il primo di questi eventi è stato l’incontro della REPAM con la Segreteria Generale del Sinodo dei Vescovi nei giorni 14 e 15 novembre 2018, a Manaus. Allora sono stati raccolti i risultati emergenti dello svolgimento delle Assemblee Regionali celebrate in tutto il territorio amazzonico e si sono profilati chiaramente alcuni aspetti, tra cui: la presa di coscienza del fatto che l’Amazzonia è una realtà non solo geografica ma anche politica, sociale, economica e culturale; l’ascolto come paradigma del cammino ecclesiale iniziato con l’Assemblea Panamazzonica; la visione dell’ecologia integrale non solo come difesa ma anche come promozione dei popoli e della Casa comune.

Il secondo evento importante nella fase preparatoria è stato il Seminario di studi organizzato a Roma dalla Segreteria Generale dal 25 al 27 di febbraio del corrente anno sul tema: Verso il Sinodo Speciale per l’Amazzonia: dimensione regionale e universale. Il programma includeva i due grandi argomenti conglobati nel tema sinodale, ovvero, la missione della Chiesa e la ecologia integrale.

Al primo argomento è stato dedicato il primo giorno ed è stato presentato con una Relazione su La missione della Chiesa in Amazzonia alla luce di Evangelii Gaudium. A questa relazione di apertura seguirono 6 brevi comunicazioni, che approfondirono i seguenti temi: catechesi e formazione cristiana, inculturazione, vita consacrata, liturgia e vita sacramentale, ministeri ecclesiali, pietà popolare e proselitismo delle comunità pentecostali.

Il secondo giorno fu dedicato alla tematica dell’ecologia, che fu presentata con una Relazione su L’ecologia integrale in Amazzonia alla luce di Laudato si’. A seguito di essa sono state pronunciate altre 6 brevi comunicazioni su ecologia ambientale, ecologia ambientale e culturale, ecologia politica ed economica, la questione indigena, educazione ecologica, spiritualità ecologica.

Il terzo giorno è stato dedicato ad un dibattito generale preceduto da una Relazione sulle Prospettive in vista del Sinodo Panamazzonico e seguito da una riflessione conclusiva a cura del Card. Claudio Hummes, Presidente della REPAM e Relatore Generale di questa Assemblea sinodale.

Il bilancio globale del Seminario è stato ampliamente positivo e soddisfacente, in quanto ne è emerso un ricco panorama di tutte le questioni e problematiche inerenti all’Amazzonia che meritano di essere affrontate pastoralmente e in spirito di comunione fraterna durante questo Sinodo. Gli atti del Seminario sono pubblicati e, oltre ad essere stati un valido contributo per l’elaborazione dell’Instrumentum laboris, sono un materiale significativo che a breve sarà a vostra disposizione.

Il terzo evento nel cammino verso il Sinodo Panamazzonico è stato la Conferenza Internazionale celebrata a Washington per affrontare il tema L’Ecologia integrale come risposta sinodale dalla regione amazzonica e altri biomi e territori per la cura della nostra casa comune. Questo evento, che ha avuto luogo presso l’Università di Georgetown dal 19 al 21 marzo di quest’anno, è stato organizzato dalla REPAM, dal Dicastero per il Servizio dello Sviluppo Umano Integrale, dall’Osservatore della Santa Sede presso l’ONU e dalla Conferenza dei Provinciali Gesuiti degli Stati Uniti e Canada, con la presenza di questa Segreteria Generale.

Specificamente, questo evento ha sviluppato orientamenti importantissimi circa l’ecologia integrale, permettendo di dare uno spazio rilevante ad una pastorale rinnovata e aperta a opzioni di comunione territoriale intorno a biomi essenziali. In sostanza, la Conferenza di Washington ha contribuito al processo sinodale principalmente aiutando a prendere coscienza dell’urgenza di applicare alla vita concreta gli indirizzi dell’Enciclica Laudato Sì e dell’Esortazione Apostolica Evangelii Gaudium. Forse ciò che è più rilevante è che tutto quanto nella suddetta Conferenza è stato sviluppato nel contesto di una prospettiva internazionale, con riflessioni di incidenza socio-politica orientate a sostenere un dinamismo globale a livello ecclesiale e civile per promuovere le identità territoriali.

Tutto questo materiale – sia quello della consultazione sia quello dei risultati dei suddetti eventi culturali della fase preparatoria – è confluito nel testo dell’Instrumentum laboris che è stato finalmente discusso e approvato dal Consiglio pre-sinodale. Esso è stato reso pubblico nella Conferenza Stampa del 17 giugno scorso.

Nella redazione del Documento di lavoro o Instrumenum laboris la Segreteria Generale si è avvalsa della collaborazione di un gruppo di esperti per la lettura e la sintesi del materiale risultante dalla consultazione, che è pervenuto principalmente in spagnolo e portoghese. Sarà cura dell’Em.mo Relatore Generale presentare questo Documento nella sua Relazione, individuandone le idee forza, ovvero i “nuclei generativi” sui quali dovrà concentrarsi il dibattito sinodale.

La metodologia sinodale

Nelle tre settimane dei lavori che si aprono oggi davanti a noi, l’Instrumentum laboris costituirà il punto di riferimento e la base necessaria della riflessione e del dibattito sinodale e non un testo da emendare. La sua funzione finisce con l’elaborazione del Documento finale, che raccoglierà i risultati raggiunti da quest’Assemblea e dall’intero processo sinodale.

La fase celebrativa del Sinodo che oggi inizia, è il momento culminante di tutto il lungo percorso sinodale, che terrà così conto del prezioso patrimonio di idee e di riflessioni d’approfondimento fin qui emersi, e di tante celebrazioni, attività e preghiere di tutto il popolo di Dio.

Alla luce di quanto espresso, desidero ora brevemente spiegare le modalità secondo le quali si svolgeranno i lavori, rimandando per ulteriori particolari all’Istruzione che è disponibile e al Regolamento consegnato a tutti i partecipanti. Esso contiene una serie di disposizioni normative specifiche per questa Assemblea Speciale, nonché il calendario dei lavori elaborato dalla Segreteria Generale in stretto collegamento con la metodologia proposta. Tale Regolamento, redatto sulla base dell’Istruzione, contiene informazioni complete e dettagliate sulla procedura delle attività assembleari ed è per questo uno strumento indispensabile per seguire i lavori.

Durante questa prima Congregazione Generale, dopo la mia Relazione, il Relatore Generale presenterà l’Istrumentum laboris, nelle sue linee generali e nel contempo evidenzierà quelle idee-forza sulle quali dovrà concentrarsi il dibattito sinodale. Tale idee fondamentali potrebbero anche chiamarsi “nuclei generativi” perché sono concetti capaci di generare ulteriormente proposte o suggerimenti da includere nel Progetto del Documento finale.

Dopo questa presentazione inizieranno gli interventi in Aula dei Padri sinodali, degli Uditori, dei Delegati Fraterni e degli Invitati Speciali, secondo l’ordine della presentazione delle richieste pervenute attraverso il modulo della petitio loquendi. Ciascun oratore ha la facoltà di parlare una sola volta nel corso delle Congregazione generali, riferendosi alla parte e al numero del paragrafo dell’Instrumentum laboris che preferisce. Essendo elevato il numero di quanti hanno diritto di parola (258 oratori di cui 185 Padri sinodali, 55 Uditori, 6 Delegati Fraterni e 12 Invitati speciali) e avendo dato maggiore spazio ai Circuli minores (XI sessioni), a ciascuno sarà consentito intervenire in Aula per un tempo massimo di quattro minuti, mentre nei Circuli avrà la possibilità di farlo ampiamente. Inoltre, come già in passato, alcune Congregazioni Generali pomeridiane prevedono dei momenti, della durata di un’ora ciascuno, dedicati ai cosiddetti “interventi liberi” dei Padri sinodali. Questo spazio di tempo ha come scopo offrire un ambito per il dialogo aperto e il confronto sincero tra i Membri. Pertanto, si prega di approfittare di questa opportunità, non per fare un secondo intervento, ma per reagire ad un intervento fatto, per chiedere eventualmente spiegazioni, per esprimere il sostegno o il dissenso rispetto ad altri interventi. Solo così, attraverso uno scambio di opinioni nello spirito della comunione fraterna si va modellando il consenso sui principali temi che emergono durante il dibattito in Aula.

Il Calendario prevede che le Congregazioni generali si alternino con i Circoli minori. Così, conclusa la sesta Congregazione generale (mercoledì 9 ottobre), iniziano 4 sessioni di Circoli minori (fino a venerdì 11). In questi gruppi si discuterà su ciò che è emerso nelle Congregazioni generali e si incomincerà ad elaborare i contributi che rimarranno, però aperti a nuove integrazioni. Sabato 12 al mattino riprendono le Congregazioni generali fino a martedì 15 pomeriggio. Da mercoledì 16 fino a giovedì 17 al mattino tornano a radunarsi i Circoli minori allo scopo di finire di elaborare i contributi da presentare alla Segreteria Generale. Nel pomeriggio di giovedì 17 ha luogo una Congregazione generale nella quale ogni Circolo minore condivide il suo lavoro con gli altri partecipanti, presentando in Aula il frutto del proprio dibattito.

Conclusi gli interventi in Aula e il lavoro dei Circoli minori inizia il processo di elaborazione del Progetto del Documento finale, che prevede la raccolta di tutto quanto è stato esposto in Aula, ma anche e soprattutto, la sintesi dei contributi che ogni Circolo presenterà nella propria lingua. Il suddetto progetto verrà presentato a tutta l’Assemblea in Aula, lunedì 21 nella 14ª Congregazione generale, e subito dopo il testo passa ai Circoli minori dove è sottoposto a discussione al fine di proporre degli emendamenti o modi cosiddetti “collettivi”, perché devono essere approvati, almeno dalla maggioranza assoluta, dai membri del Circolo.

L’esame dei modi collettivi ha luogo sotto il coordinamento del Relatore Generale, che si avvarrà della collaborazione dei due Segretari Speciali e di alcuni Esperti. Come è avvenuto nelle tre ultime Assemblee Generali, sin dall’inizio, cioè dopo la presentazione del Relatore Generale, sarà eletta una Commissione per l’elaborazione del Documento finale. Essa sarà composta dal Relatore Generale (che la presiede), dal Segretario Generale del Sinodo dei Vescovi, dai Segretari Speciali e da 7 Padri sinodali (4 eletti dall’Assemblea sinodale, e 3 nominati dal Santo Padre). Anche alla luce dell’esperienza maturata nel passato recente, tale Commissione avrà il compito di coordinare e sovrintendere all’elaborazione dei testi sinodali, nelle loro varie fasi di avanzamento fino al Progetto del Documento finale del Sinodo. Esso, poi, nella sua stesura definitiva, sarà presentato in Aula la mattina di venerdì 25 in modo che rimanga un congruo tempo per la lettura individuale del testo.

Infine, nell’ultima Congregazione generale, nel pomeriggio di sabato 26, si procederà alla votazione del Documento finale e alla chiusura dei lavori. Conformemente alla natura del Sinodo, tale Documento, frutto dei lavori sinodali, sarà consegnato al Sommo Pontefice, al quale compete ogni decisione in merito.

Un ultimo passo prima di sciogliere l’Assemblea sinodale consiste nella costituzione del Consiglio Speciale, diciamo post-sinodale per distinguerlo da quello pre-sinodale. Infatti, l’Istruzione prevede che alla fine dei lavori si proceda all’elezione del Consiglio Speciale della Segreteria Generale del Sinodo, che avrà come compito quello di collaborare col Dicastero competente in materia nella fase applicativa dopo la chiusura del Sinodo, rimanendo sempre a disposizioni del Santo Padre per qualunque compito egli volesse assegnargli. L’elezione dei Membri che faranno parte di questo Consiglio di Segreteria avverrà nella 15 ͣ Congregazione generale di venerdì 25 ottobre secondo le normative e le modalità che saranno indicate alla bisogna.

La comunicazione durante l’Assemblea sinodale

Innanzitutto, vorrei ricordare che sin dall’inizio della preparazione del Sinodo Panamazzonico, la Segreteria Generale ha aperto una pagina web multilingue con diverse informazioni non solo circa l’Assemblea Speciale – documenti sinodali come il Documento Preparatorio con il Questionario e l’Instrumentum laboris – ma anche con abbondante materiale riguardante l’evento sinodale: articoli, videos, interviste, ecc. Inoltre, si condividono le tematiche di questo Sinodo attraverso la diffusione di contenuti in reti sociali attive focalizzate in questa Assemblea Panamazzonica.

Per quanto riguarda, la diffusione delle notizie relative ai lavori assembleari attraverso i media, va ricordato che essa sarà curata dal Dicastero per la Comunicazione, presieduto dal suo Prefetto, Dott. Paolo Ruffini, che a sua volta sarà il Presidente della la Commissione per l’informazione. Inoltre, tale Commissione sarà composta dal suo Segretario, il Rev. P. Giacomo Costa, S.I., dal Direttore della Sala Stampa, il Dott. Matteo Bruni, dal Direttore editoriale del Dicastero per la Comunicazione, Dott. Andrea Tornielli, dal Sig. Mauricio López Oropeza, Segretario esecutivo della REPAM, da Suor Maria Irene Lopes Dos Santos, Assessore della Commissione Episcopale per l’Amazzonia della CNBB, nominati dal Santo Padre, e da altri 4 Membri che saranno eletti dai Padri sinodali.

La principale fonte di informazione ai media sarà rappresentata dai Briefing quotidiani coordinati dal Prefetto del Dicastero per la Comunicazione e dal Direttore della Sala Stampa della Santa Sede: a questi eventi prenderanno parte alcuni Padri sinodali e altri partecipanti del Sinodo indicati di volta in volta dalla Commissione per l’informazione. Inoltre, attraverso le reti sociali (TwitterFacebook e Instagram) di Vatican News e della Segreteria Generale del Sinodo dei Vescovi, saranno diffuse e condivise notizie sull’andamento dei lavori sinodali. Si suggerisce anche di adoperare l’hashtag #SinodoAmazonico per tutte le lingue in modo di poter avere un panorama informativo sul Sinodo.

I Padri sinodali saranno liberi di concedere interviste fuori dell’Aula sinodale così come in genere comunicare con i media a loro discrezione e responsabilità, ovviamente a titolo personale, mantenendo la necessaria riservatezza sui nomi delle persone che intervengono, sui dibattiti in Aula e nei Circuli minores. Per garantire la confidenzialità necessaria allo svolgimento del Sinodo, durante i lavori, sia in Aula che nei Circoli, i partecipanti sono pregati di non interagire con l’esterno tramite le reti sociali.

Inoltre, va ricordato che, come negli ultimi Sinodi, gli interventi in Aula non verranno pubblicati ufficialmente nel Bollettino della Sala Stampa. Invece, le relazioni presentate dai Circuli, verranno rese pubbliche opportunamente tramite la Sala Stampa della Santa Sede. Per ovvie ragioni i testi riguardanti le varie fasi di elaborazione del documento finale rimarranno riservate, considerando che esso è suscettibile di continui sviluppi fino alla redazione definitiva.

L’Assemblea Speciale nel segno di una ecologia integrale

La Segreteria Generale ha messo in atto in occasione di questo Sinodo – che tra l’altro ha l’ecologia come uno dei suoi assi tematici – alcune iniziative che intendono favorire la sostenibilità ambientale allo scopo di preservare l’inquinamento e salvaguardare la Casa comune.

La prima iniziativa, portata avanti con ottimi risultati, è stata la nuova prassi per l’iscrizione dei Partecipanti attraverso una procedura informatica, che ha permesso a coloro che sono stati invitati a prendere parte all’Assise sinodale di registrarsi direttamente online, attraverso una password e inviando i propri dati personali nonché indicando le proprie necessità logistiche. Avete già sperimentato questa nuova prassi e avrete notato la velocità nella comunicazione, ma soprattutto il risparmio di carta stampata.

Un’altra iniziativa riguarda la particolare attenzione che è stata dedicata a far sì che tra i materiali utilizzati durante lo svolgimento del Sinodo non vi siano oggetti di plastica, come ad esempio i bicchieri che saranno in materiale biodegradabile. Per questo stesso motivo la borsa messa a disposizione dei Partecipanti è in fibra naturale, così come le penne sono in materiale biodegradabile. Infine, la carta utilizzata per tutti i documenti che saranno distribuiti, è quella che ha più certificazioni di provenienza e di filiera di lavorazione.

Si propone come segno caratterizzante di questo Sinodo che si realizzi un gesto simbolico dal punto di vista ecologico. Si vorrebbe che questo sia un “Sinodo ad impatto zero”. Sulla base dei calcoli effettuati, s’intende compensare le emissioni di 572.809 kg di CO2 (438.373 kg per i viaggi aerei e 134.435 kg le altre attività) generate dai consumi di energia, di acqua, dall’allestimento, dalla mobilità dei partecipanti, dalla produzione di rifiuti e di materiali promozionali, con l’acquisto di titoli di forestazione per il rimboschimento di un ‘area di 50 ettari di foresta del bacino Amazzonico. Si vuole significare l’attenzione al tema dell’ambiente, da parte del Santo Padre e di tutti coloro che partecipano al Sinodo, nel solco dell’Enciclica Laudato Sì, che ha auspicato la riduzione delle emissioni di gas serra. Con questa iniziativa si vorrebbe non solo discutere di conversione ecologica, ma con coerenza proporre un gesto concreto. Riguardo a questo progetto si desidera l’approvazione di questa Assemblea.

Conclusione

Convinto di interpretare i sentimenti di quest’Assemblea Speciale concludo rivolgendomi a tutti i popoli originari che ci seguono dall’Amazzonia. Vi ringraziamo per il contributo che avete dato a quest’Assemblea Speciale durante il cammino sinodale fin qui svolto. Sappiate che abbiamo ascoltato le vostre voci e saranno presenti nelle riflessioni che faremo. Grazie questa iniziativa gli occhi del mondo sono puntati su di vuoi, sul vostro patrimonio culturale, spirituale e di fede in Gesù Cristo. L’incarnazione del Verbo realizza la piena umanità, come ci insegna San Francesco d’Assisi. Insieme a lui, anche voi, di fronte alla bellezza della creazione, lodate il Signore con e attraverso le sue creature. Vi portiamo nel nostro cuore durante questi giorni sinodali e vi ricordiamo nella nostra preghiera. Invochiamo, dunque la protezione della Santissima Vergine Maria – tanto venerata come Nossa Senhora da Amazônia e con diversi altri titoli in tutta l’area Panamazzonica – perché questa Assemblea Speciale possa offrire al Santo Padre proficui frutti in vista di una effettiva applicazione dell’ecologia integrale e per nuovi cammini ecclesiali che coinvolgano tutto il Popolo di Dio pellegrino in Amazzonia, fonte di vita esuberante, terra di bellezze nascoste, kairòs di grazia e benedizioni, luogo di dialogo tra fede e culture, terreno sempre fertile per accogliere il seme del Vangelo di Gesù Cristo.

 

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