Prosegue sempre più attuale il dibattito sulla Sindone. L’oggetto archeologico più studiato al mondo è in questi giorni al centro di un ciclo di quattro incontri presso la Chiesa di San Francesco Saverio o Oratorio del Caravita, nel centro storico di Roma. Iniziativa a cura del Centro Studi Sindone del Caravita.
Venerdì 4 giugno doppio appuntamento in programma. Apertura con La Sindone e la Resurrezione a cura di Padre Rafael Pascual, direttore del Corso di Studi Sindonologici presso l’Ateneo Pontificio Regina Apostolorum. La Sacra Sindone ci parla del mistero della Pasqua nella sua integralità, quindi non solo della Passione e la Morte, ma anche della Risurrezione del Signore Gesù. Se da una parte, come diceva san Giovanni Paolo II, la Sindone è “specchio del Vangelo”, d’altra parte i Vangeli ci parlano della Sindone, e in modo particolare il Vangelo di Giovanni ci offre dei dettagli molto significativi dei teli sepolcrali, al punto di suscitare quel “vide e credette” di cui testimonia il discepolo amato. Quindi, oltre al sepolcro vuoto, i “teli giacenti” diventano un segno che parla ai primi testimoni di quel fatto straordinario che sconvolse la storia dell’umanità.
Nella seconda parte l’atteso La Sindone nel cinema una antologia cinematografica a cura del regista e sindonologo Alberto Di Giglio. Verrà passata in rassegna la cinematografia internazionale in merito all’oggetto Sindone. Menzionata nei quattro Vangeli sinottici, scandagliata da circa trenta discipline scientifiche, la Sindone, a partire dal XX secolo, viene esplorata anche grazie alla Settima Arte che ci può svelare nella sua natura immaginifica ed emozionale aspetti inediti anche per i più attenti osservatori.
Accostare la Sindone al Cinema significa in prima istanza ripercorre la storia del cinema cristologico dall’inizio del ‘900 sino ad oggi con pellicole che hanno trasposto cinematograficamente la Passione, la Morte e la Resurrezione di Cristo, o in cui la Sindone stessa entra come protagonista nel racconto.
Tra i registi dei film selezionati: Pupi Avati con I cavalieri che fecero l’impresa che gettano nuova luce sul “buco” storico dal 1204 al 1356; Giulio Antamoro con Christus il primo lungometraggio su Cristo, del 1916, restaurato nel 2000 da Goffredo Lombardo e presentato a Venezia con le nuove musiche di Marco Frisina; Julien Duvivier con Golghota del 1935 che svela con sensibilità straordinaria gli elementi base sindonici che si reputano mutuati dagli studi del chirurgo francese Pierre Barbet; Martin Scorsese che nello scandaloso The last Temptation of Christ ci sorprende con dati sindonici inequivocabili ricavati dagli studi del sindonologo romano Mons. Giulio Ricci sulla modalità della crocifissione; Pier Paolo Pasolini che ne Il Vangelo Secondo Matteo ci regala momenti poetici della Deposizione e lo sguardo sul sepolcro “vuoto” al mattino della Resurrezione; Roberto Rossellini nella straordinaria ricostruzione della sepoltura e dell’avvolgimento del corpo senza vita di Cristo ne Il Messia; The Body diretto da Jonas Mc Cord con Antonio Banderas impegnato in una misteriosa scoperta durante uno scavo nel centro di Gerusalemme; 7 KM da Gerusalemme di Claudio Malamonti con Luca Ward e Alessandro Haber, dove il protagonista afferma: “La verità sulla Sacra Sindone mi interessa molto”. Tra gli altri film della rassegna Il Risorto di Joseph Fiennes; L’Inchiesta di Damiano Damiani; The Passion di Mel Gibson; Gesù di Nazareth di Franco Zeffirelli.
Alcune anticipazioni venerdì 4 giugno alle 13:33 nel programma “Tredici e Tredici” di Radio Vaticana condotto da Rosario Tronnolone, dal pomeriggio su Vatican News
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