Giovani e poveri, secondo la diocesi lucana. E’ il messaggio che l’arcivescovo di Matera-Irsina, monsignor Antonio Giuseppe Caiazzo, ha rivolto alle nuove generazioni come primo pensiero nell’anno nuovo.
Privazioni
Afferma il presule al Sir: “In questi giorni ho ascoltato spesso una canzone di una grande cantante, Fiorella Mannoia. ‘Padroni di niente’. La trovo davvero meravigliosa. Veniamo da un anno difficile. Pieno di restrizioni. Di sofferenze. Privazioni. Paure. E desiderio di libertà. Malgrado ciò, all’inizio di questo nuovo anno ci rendiamo conto che siamo tutti più ricchi. Perché abbiamo imparato molto dalla vita. Vita che ci ha chiesto di essere accolta. Apprezzata. Vissuta. Riempita di contenuti”.
In ascolto dei poveri
“Sicuramente siamo tutti più poveri dal punto di vista economico- evidenzia l’arcivescovo-. Ma abbiamo imparato che nella vita bisogna guardare ciò che è oltre le cose visibili. Quelle che lasciano il segno”. Ricordando quindi le parole di Papa Francesco il presule ha esortato le nuove generazioni: “Non lasciatevi rubare la vita. Non lasciatevi rubare i sogni. Non smettete di sognare”.
Apertura al dialogo
Conclude il presule rivolgendosi ai giovani: “Vorrei condividere tanto tempo con voi. Soprattutto per ascoltarvi. Scoprire i vostri desideri. Le vostre attese. Mi piacerebbe confrontarmi con voi. Io ci sono. Se mi incontrate per strada e desiderate parlarmi, avvicinatevi. Se volete venire a trovarmi, sapete dove abito. Non ho ricette da offrirvi. Se me lo chiederete, di certo, potrò raccontarvi perché sono contento. E chi mi fa felice: Gesù!”.