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“Sia ascoltata la sofferenza dei genitori”

E'la mia sincera speranza che possa essere fatto tutto il necessario per continuare ad accompagnare con compassione il piccolo Alfie Evans e che la profonda sofferenza dei suoi genitori possa essere ascoltata. Prego per Alfie, per la sua famiglia e per tutte le persone coinvolte”. Con questo messaggio, apparso sul suo account Twitter @Pontifex, il Santo Padre Francesco ha voluto manifestare la sua vicinanza, con la preghiera e con il pensiero, al dramma della famiglia Evans il cui figlio, Alfie, di appena 22 mesi, è coinvolto in una vicenda che ricorda da vicino quella del piccolo Charlie Gard e della sua famiglia: il bimbo, nato il 9 maggio 2016, è attualmente ricoverato presso l’Alder Hey Children’s Hospital di Liverpool, dove lotta contro una malattia neurologica degenerativa della quale, al momento, non si conoscono ancora con chiarezza le cause. Per i medici, però, Alfie non ha speranze di vita, in quanto la sua patologia non risulta guaribile con nessuna conoscenza medico-scientifica attualmente a disposizione.

 

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Il caso di Alfie

Il messaggio del Papa è quello di continuare a manifestare solidarietà e vicinanza ai familiari del bimbo, dimostrando quelle virtù di “compassione e ascolto” che, in una tragedia come quella di Alfie, risultano fondamentali specie perché possono fare la differenza fra la vita e la morte. La vita, quella per la quale il bambino sta lottando: i medici e tutti gli specialisti che lo hanno visitato hanno concordato che per lui non c'è più niente da fare e che sarebbe opportuno staccare i macchinari che lo tengono in vita. Una decisione alla quale, con forza e determinazione, si sono opposti i genitori di Alfie, Katie e Thomas, proprio come alcuni mesi fa fecero Christopher e Constance “Connie” Gard, nonostante il parere favorevole di tutti i tribunali interpellati in proposito. Addirittura, pare che sia stata indicata una data, quella del prossimo 15 aprile, per “staccare la spina” e far morire il piccolo Alfie.

La lotta della famiglia

La città di Liverpool, sabato scorso, è scesa in strada per chiedere che il destino di Alfie non sia di essere ucciso. I genitori del bimbo starebbero tentando ogni pista per salvare il loro figlio, dal trasferimento in una struttura ospedaliera pediatrica di un altro Paese (in Germania o in Italia) alle cure palliative: entrambe le soluzioni, però, avrebbero incontrato il parere negativo dei medici. Anche la Corte europea dei Diritti dell’Uomo di Strasburgo aveva spento le speranze della famiglia Evans, dichiarando la malattia del bambino “catastrofica, incurabile e progressiva”.

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