Al termine della Messa di Pasqua, conclusa con il canto del Regina Coeli, che il S. Padre ha ascoltato davanti alla statua della Madonna posta a lato dell'altare, Papa Francesco ha effettuato un lungo giro prima per salutare i cardinali e quanti erano presenti sul sagrato, poi, a bordo della “papamobile”, tra i fedeli in piazza. Quindi il Papa si è affacciato dalla loggia centrale della Basilica Vaticana per impartire la benedizione Urbi et Orbi alle migliaia di fedeli presenti in una piazza trasformata in uno splendido giardino dai fiori provenienti dall'Olanda e a quanti si sono collegati attraverso radio, tv e web.
Nel suo discorso il Papa ha richiamato i numerosi conflitti che opprimono il mondo, per i quali il Pontefice ha domandato “frutti di pace“, a cominciare “dall’amata e martoriata Siria, la cui popolazione è stremata da una guerra che non vede fine. In questa Pasqua, la luce di Cristo Risorto illumini le coscienze di tutti i responsabili politici e militari, affinché si ponga termine immediatamente allo sterminio in corso, si rispetti il diritto umanitario e si provveda ad agevolare l’accesso agli aiuti di cui questi nostri fratelli e sorelle hanno urgente bisogno, assicurando nel contempo condizioni adeguate per il ritorno di quanti sono stati sfollati”.
Un pensiero è poi andato alla “Terra Santa, anche in questi giorni ferita da conflitti aperti che non risparmiano gli inermi”. E ancora lo Yemen, il Medio Oriente e poi l'Africa, afflitta “dalla fame, da conflitti endemici e dal terrorismo. La pace del Risorto risani le ferite nel Sud Sudan: apra i cuori al dialogo e alla comprensione reciproca. Non dimentichiamo le vittime di quel conflitto, soprattutto i bambini!”.
Poi il S. Padre ha incoraggiato gli sforzi di dialogo in Corea e in Ucraina e infine ha supplicato “frutti di consolazione” per il Venezuela: “Possa, per la forza della Risurrezione del Signore Gesù, trovare la via giusta, pacifica e umana per uscire al più presto dalla crisi politica e umanitaria che lo attanaglia, e non manchino accoglienza e assistenza a quanti tra i suoi figli sono costretti ad abbandonare la loro patria.”
Al termine della benedizione il S. Padre ha pregato per le famiglie, in particolare “per gli anziani, che sono la memoria” e per i “giovani che sono il futuro della Chiesa e dell'umanità”. Ringraziando quanti hanno partecipato alla celebrazione, il Papa ha ricordato che la Pasqua “è la festa della nostra salvezza, dell'amore di Dio per noi. Annunziate con le parole e con la vita la bella notizia che Gesù è risorto”.