Sono stati condannati da un tribunale egiziano 69 islamisti accusati di aver incendiato la chiesa copta della Vergine Maria a Kerdasa nel 2013. Due minorenni sono stati condannati per lo stesso reato a 10 anni di carcere. L’incendio nella chiesa copta avvenne nell notte tra il 14 e il 15 agosto 2013, ma più in generale le violenze in Egitto e a Kerdasa – zona estremamente popolosa – erano scoppiate dopo la deposizione del presidente Morsi, il 14 agosto. Sono circa 60 le chiese, le istituzioni, le case e le chiese cristiane che negli ultimi tempi sono stati presi d’assalto. Inoltre 13 poliziotti sono rimasti uccisi negli scontri insieme a decine di islamisti.
A pronunciare la sentenza è stato il giudice Mohammed Nagi Shehata, lo stesso che nel febbraio scorso ha condannato a morte 183 islamisti per aver ucciso 13 poliziotti nella città a Kerdasa. “E’ la prima volta che si commina una sentenza solo per l’incendio di una chiesa. Altre volte sono avvenute condanne per chiese bruciate, ma insieme ad altri crimini. – ha commentato il portavoce della Chiesa cattolica in Egitto, padre Rafic Greiche – Tale verdetto è importante perchè fa vedere che i cristiani non sono cittadini di seconda classe e che le chiese non sono edifici di seconda classe, ma hanno la dignità di tutti gli altri edifici sacri; che la Chiesa è un’istituzione da rispettare come tutte le altre. – ed ha aggiunto – E’ anche un segno dell’indipendenza della magistratura, della libertà dei giudici di fronte all’opinione pubblica, un segno che non sono politicizzati”.