Nonostante il presidente del Venezuela, Nicolas Maduro, abbia sospeso – per un’influenza complicata da un’otite – l’incontro con Papa Francesco previsto per ieri pomeriggio, continua la protesta di due giovani venezuelani, poco distanti da piazza San Pietro.
Due giovani consiglieri comunali venezuelani, Martin Paz e Josè Vicente Garcia, da San Cristobal, sono da venerdì nei pressi del Vaticano e stanno facendo lo sciopero della fame e sperano di incontrare il Papa, per portare la propria denuncia sulle violazioni dei diritti umani nel loro Paese.
I due giovani, che ieri mattina stazionano davanti alla sala stampa vaticana, che dicono di non mangiare da circa 70 ore, sono in contatto con una trentina di connazionali che fanno lo sciopero della fame in patria. I due giovani – entrambi padri di un bimbo – sono venuti a Roma in previsione della udienza che il Papa avrebbe dovuto concedere ieri al presidente del Venezuela Nicolas Maduro, udienza poi cancellata su richiesta di Maduro, che non è neppure partito dal Venezuela (avrebbe dovuto essere a Roma per la Conferenza generale della Fao), a causa di una influenza complicata dall’otite.
Inoltre i due venezuelani hanno riferito di essere stati contatti da un “alto dirigente della segreteria di Stato” della Santa Sede, al quale hanno chiesto che il Papa intervenga per la liberazione dei prigionieri politici in Venezuela e che si permetta agli organismi internazionali di monitorare la situazione nel paese e che il Papa li riceva in udienza per ascoltare di persona le loro storie e problematiche.