Non sarà lunga la permanenza a Rocca di Papa dei 100 migranti provenienti dalla nave Diciotti. Già nei prossimi giorni, infatti, gli eritrei arrivati la scorsa notte nella struttura 'Mondo Migliore', gestita dai padri oblati, saranno redistribuiti in diversi edifici sparsi lungo il territorio della Penisola. Un'operazione di cui si farà carico la Cei.
Il ricollocamento
Ha spiegato don Francesco Soddu, direttore della Caritas italiana: “Entro pochi giorni i 100 migranti eritrei che ieri sera sono arrivati qui a Rocca di Papa, presso la struttura Mondo Migliore, saranno collocati nelle diocesi italiane che, spontaneamente, hanno promesso loro accoglienza. Come Caritas Italiana stiamo monitorando le offerte con l’attenzione alla storia personale di questi fratelli”. Si è registrata, quindi, una mobilitazione delle diocesi italiane per ospitare gruppetti dai 5 ai 20 migranti in strutture da loro gestite. L'arrivo delle 100 persone al centro 'Mondo Migliore' è stato accolto da manifestazioni contrapposte. In realtà, quella dei Castelli Romani è stata sin dall'origine pensata come una tappa temporanea in vista di un successivo ricollocamento. C'era l'esigenza, infatti, che i migranti potessero ricevere una prima assistenza sanitaria tutti insieme. Venuta meno questa prima necessità, sarà possibile procedere ad un'equa redistribuzione sul territorio facendo leva sulla disponibilità offerta da almeno una trentina di diocesi italiane.
Le condizioni fisiche
Circa le condizioni degli eritrei giunti a Rocca di Papa nella notte di ieri, Maurizio Lopalco, direttore sanitario del centro d'accoglienza, ha dichiarato: “I giovani stanno bene; sono stanchi e denutriti, provati dal viaggio, ma non presentano segni di malattie organiche. Il breve tempo che trascorreranno tra noi li aiuterà a recuperare le forze per continuare il lor percorso”. “Al momento dell’arrivo – ha detto Angelo Chiorazzo, direttore della Cooperativa Auxilium – la cosa più commuovente è stato l’applauso dei circa 300 migranti già ospiti della struttura. Un grazie va detto all’Amministrazione comunale, alla popolazione di Rocca di Papa e alle Forze dell’Ordine. Ora questi migranti hanno bisogno di essere aiutati a ritrovare serenità e un clima di normalità”. Dalla Cei si fa sapere ai giornalisti che il divieto di accedere alla struttura è stato deciso allo scopo di tutelare la salute dei 100 migranti, non per altri motivi.