Chiesa Cattolica

San Vito: storia e leggende del “Santo ausiliatore”

La nascita di Vito si deve forse al III secolo in Sicilia a Mazara del Vallo, vicino Trapani. Rimasto orfano da parte di madre, per crescere fu affidato dal padre Iles a una nutrice di nome Crescenzia e a Modesto, un pedagogo. I due, di nascosto dal padre, battezzarono Vito e lo fecero crescere trasmettendogli i principi cristiani.

Persecuzioni e Prove di Fede

Il padre cercò in tutti i modi di far abiurare Vito e di fargli rinnegare la fede, consegnandolo al governatore della provincia Valeriano, un crudele persecutore dei cristiani. Era il periodo dell’impero di Diocleziano (284-305), noto per i peggiori maltrattamenti verso i seguaci di Cristo.

Fama e Martirio

La fama di Vito giunse fino a Roma, e lo stesso imperatore lo chiamò a corte per liberare il proprio figlio posseduto dal demonio. Come ricompensa, però, lo fece imprigionare e torturare perché si era rifiutato di adorare gli dei pagani. Vito, insieme a Crescenzia e Modesto, furono incarcerati e sottoposti a torture: immersi in calderoni pieni di pece bollente, rimasero illesi; gettati in pasto ai leoni, gli animali si dimostrarono verso di loro mansueti. Infine, torturati nella carne, vennero liberati dagli angeli, che li riportarono presso il fiume Sele, dove morirono a causa delle tante sofferenze verso il 303, il giorno 15 giugno.

Culto e Leggende

Presso il fiume Sele sorge un’antica chiesa dedicata a San Vito nel luogo dove venne sepolto, presso Eboli in provincia di Salerno. Intorno a San Vito, nacquero molte leggende, anche se del suo culto ne parla il “Martirologio geronimiano”, il cui autore sembra essere un anonimo del V secolo, vissuto tra Milano e Aquileia, che forse si servì anche di quanto scritto nel “Martirologio di Nicodemia”, redatto fra il 360 e il 311. Nicodemia era un’antica città dell’Anatolia, oggi l’attuale Izmit in Turchia.

San Vito e i Santi Ausiliatori

San Vito fa parte di quelli che vengono chiamati “Santi Ausiliatori”, la cui venerazione risale ai tempi del medioevo, e la loro intercessione veniva considerata particolarmente efficace nelle malattie. In particolare, egli è invocato da quanti soffrono di una forma di encefalite nota come “ballo di San Vito”.

Gualtiero Sabatini

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