Sacerdozio per una Chiesa-sinodo. E’ il mandato ai novelli preti di monsignor Giuseppe Piemontese. Il vescovo di Terni-Narni-Amelia assicura ai sacerdoti appena ordinati: “Non siete soli. Gesù è con voi. La nostra Chiesa è con voi. Maria santissima vi accompagni nella missione”.
Sacerdozio come servizio
I novelli sacerdoti sono ordinati preti per “una Chiesa che è immersa nella crisi dei tempi attuali. Essa stessa è alquanto instabile. E in fase di transizione e di passaggio”, sottolinea monsignor Piemontese. “E’ in evoluzione la stessa identità del prete. Per secoli ancorata ad un cliché collaudato“.
Orientamenti del magistero
Il mandato è quello di “essere preti per una ‘Chiesa-sinodo’. Sotto la forza della spinta propulsiva del Concilio Vaticano II. Delle intuizioni di Paolo VI. Delle definizioni di Giovanni Paolo II, condensate nella “Pastores dabo vobis“. E oggi dalle provocazioni e orientamenti del magistero di Papa Francesco”. Il presule evidenzia “i cambiamenti e i pericoli accresciuti dalla società secolarizzata. Farcita di materialismo ed edonismo. Di rischi comunicativi e informatici. Che portano nelle nostre case, perfino nelle nostre tasche, schizzi di fango. I miti del potere. Della priorità dell’apparire e dalla spudoratezza. Dunque, conclude monsignor Piemontese, “la fedeltà a Cristo e la perseveranza sono un dono che va coltivato giorno dopo giorno. Con una intensa vita spirituale. Che si sviluppa nella convinta e fedele azione sacramentale. Pastorale e profetica. E nella fraternità del presbiterio”.