Sabato 27 settembre alle ore 16 presso la parrocchia “La Resurrezione” di Rimini si aprirà la causa di beatificazione di Don Oreste Benzi, definito da Benedetto XVI “l’infaticabile apostolo della carità”. La commissione che sarà composta da un Giudice (don Giuseppe Tognacci, delegato dal Vescovo),un Promotore di Giustizia (padre Victorino Casas Llana) e due Notai, per via dei numerosi testimoni.
Sarà presente anche il responsabile Generale della Comunità Papa Giovanni XXIII, fondata da don Benzi, Giovanni Paolo Ramonda. “Don Oreste Benzi ha vissuto da santo -ha spiegato- cioè impegnandosi ogni giorno a vivere la parola di Dio, a costruire la Chiesa e la Comunità Papa Giovanni XXIII come unica famiglia spirituale. Ha dato spazio alla preghiera e alla contemplazione ed è diventato operatore di pace e di riconciliazione.” Saranno esaminati: una raccolta di 26 libri, 146 volumi del bimestrale Pane Quotidiano nel quale don Benzi commentava le letture della Messa, migliaia di articoli, decine di video e audio, interventi televisivi e saranno ascoltate centinaia di testimonianze, per verificare se don Oreste abbia condotto una cammino “alla sequela di Cristo”.
A non avere dubbi sulla santità del sacerdote sono soprattutto gli “ultimi”: 42.000 sparse in 32 paesi di tutti e 5 i continenti e ospitate in 445 strutture di accoglienza, di cui 373 in Europa. Loro hanno conosciuto il volto di Cristo nel paffuto sorriso di questo sacerdote sempre gioioso, mosso da una fede rivoluzionaria.
“Quanto soffri? Non quanto costi” domandava don Oreste Benzi alle ragazze costrette a prostituirsi. Un’ingiustizia che, come diceva lui, “bisogna rendersi insopportabile per eliminarla”. Nella sua attività ha strappato dalla strada migliaia di ragazzi, tra tossicodipendenti, senza tetto e donne schiavizzate. La “casa famiglia” da lui creata continua ad accogliere disabili, anziani e persone in difficoltà per “dare una casa” a chi non ce l’ha”. Nell’ultima udienza, pubblica come la prima, saranno sigillati e spediti a Roma tutti i documenti per aprire la seconda fase a cura della Congregazione delle Cause dei Santi.