L’opera salesiana testimonia in Russia l’ecumenismo della carità

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Tre decenni in Russia nel segno dell’ecumenismo. I salesiani in Russia celebrano il loro 30° anniversario di presenza nel Paese. La ricorrenza, riferisce l’agenzia Sir, è stata festeggiata domenica con una Messa. Molto partecipata dai fedeli e dagli amici dell’opera salesiana. La celebrazione si è svolta a Mosca. Nella Cattedrale dell’Immacolata Concezione della Beata Vergine Maria.

Russia salesiana

I salesiani hanno cominciato il loro servizio nella capitale russa nel 1991. Dopo esservi stati invitati da monsignor Tadeusz Kondrusiewicz. All’epoca amministratore apostolico per tutta la Russia europea. Il presule “conosceva la loro esperienza, fedeltà e capacità di combattere”. Come ha sottolineato nella sua omelia di domenica monsignor Paolo Pezzi. Ha aggiunto l’arcivescovo di Mosca. “Ringraziamo la congregazione salesiana per aver accettato questo servizio. Non solo difficile, ma anche duro”. Infatti, all’epoca, trent’anni fa fu una vera sfida. Dopo 70 anni di persecuzione della Chiesa Cattolica da parte del regime sovietico mancava il clero. Una lacuna colossale per rinnovare le strutture ecclesiali. E ripristinare la vita religiosa. Così il compito affidato ai salesiani era davvero pioneristico.

Testimonianza e servizio

Per i primi 26 anni, dal 1991 fino al 2017, il parroco della cattedrale è stato don Jozef Zaniewski. A cui è succeduto poi don Vladimir Kabak, attualmente in carica. Dopo aver messo piede a Mosca, la presenza salesiana in terra russa si è negli anni ampliata. Oggi i Figli di Don Bosco hanno altre presenze a Gatčina, vicino San-Pietroburgo. A Rostov sul Don. E a Soči. Tutte opere appartenenti all’ispettoria di Polonia-Pila (Pln). Mentre nella Repubblica di Jacuzia, nella zona siberiana del Paese, si trovano due avamposti missionari. Quelli di Yakutsk ed Aldan. Appartengono all’ispettoria della Slovacchia.

Gianluca Franco: