“Una goccia d’acqua nel mare – ha commentato Francesco citando Madre Teresa – ma dopo quella goccia il mare non sarà lo stesso”. Ed ha aggiunto: “Ma non c’è stato nessun privilegio, loro avevano le carte in regola e sono potuti venire”. E comunque “sono tutti figli di Dio”. E’ quanto ha detto Papa Francesco sul viaggio di ritorno dalla Grecia, dove si è recato insieme al Patriarca Bartolomeo I e all’Arcivescovo di Atene e di tutta la Grecia Ieronymos.
I dodici profughi siriani, tra i quali sei minori, sono arrivati in Vaticano anche grazie alla collaborazione della Sant’Egidio. Infatti, le tre famigli sono state accolte al loro arrivo anche dall’associazione. Uno die rifugiati, ha raccontato ai giornalisti presenti la sua paura e la difficile situazione che hanno vissuto nel campo greco, dove hanno vissuto per quasi un mese. Ha anche raccontato che a Lesbo la situazione si è aggravata dopo la chiusura delle frontiere del 22 marzo, data in cui si sono verificati gli attentati di Bruxelles.
“Un un grande grazie a Papa Francesco per un gesto che è emozionante e di speranza – ha aggiunto il profugo -. Ringrazio Dio per questa opportunità che apprezziamo tantissimo visto il terrore che abbiamo subito a Damasco, da dove siamo dovuti scappare”.