Il Documento sulla fratellanza umana per la pace mondiale e la convivenza comune sta per compiere 5 anni: fu sottoscritto ad Abu Dhabi dal Papa e dal Grande imam di Al-Azhar, lo sceicco Ahmad Al-Tayyeb il 4 febbraio 2019. La testimonianza oculare di quellāavvenimento epocale del Cardinale prefetto del Dicastero per il dialogo interreligioso, Miguel Ćngel Ayuso Guixot riportato da L’Osservatore Romano.
Il ricordo del card. Ayuso Guixot
Il Documento sulla fratellanza umana per la pace mondiale e la convivenza comune rappresenta una parentesi di speranza per questo pianeta sempre piĆ¹ lacerato da conflitti e violenze, come dimostrano purtroppo le attuali guerre in corso in Ucraina, in Israele e in Palestina e in altre regioni. Sono trascorsi cinque anni da quando esso fu sottoscritto ad Abu Dhabi dal Papa e dal Grande imam di Al-Azhar, lo sceicco Ahmad Al-Tayyeb.
Era il 4 febbraio 2019 e Francesco si trovava nella capitale degli Emirati Arabi Uniti, primo Pontefice a visitare un Paese del Golfo. Come ha raccontato egli stesso, lāidea di una dichiarazione comune era nata anni addietro durante un pranzo di lavoro fra i due firmatari e i rispettivi segretari; quindi, dopo uno scambio ripetuto di bozze, si era pervenuti alla versione finale.
Essendo stato testimone oculare di quellāavvenimento epocale scaturito dallāamicizia personale tra il capo della Chiesa cattolica e il leader della massima istituzione accademica dellāislam sunnita, grazie anche allāimpegno degli Emirati Arabi Uniti, posso affermare che il Documento sulla fratellanza umana rappresenta non soltanto una mappa per il futuro ma anche una bussola nellāimpegno quotidiano a lavorare insieme fra persone di religioni diverse e di buona volontĆ a beneficio di ogni donna e di ogni uomo.
“Il quinquennio aureo del dialogo tra le religioni”
Lo confermano i frutti maturati in questo lustro che potremmo definire il quinquennio aureo del dialogo tra le religioni, specie dal punto di vista del cattolicesimo nei rapporti con il mondo musulmano, in concomitanza con lāottavo centenario dello storico incontro tra san Francesco dāAssisi e il sultano al-Malik al-Kamil.
Anche se occorre puntualizzare che non si tratta di un testo confessionale o islamo-cristiano, bensƬ di una sorta di ālettera apertaā che mette in moto un processo capace di generare nuovi dinamismi nelle societĆ in cui ĆØ accolto. A cominciare dal āPremio Zayed per la Fratellanza umanaā, istituito in onore del fondatore degli Emirati Arabi Uniti, assegnato negli anni ogni 4 febbraio a diverse personalitĆ e organizzazioni. Tra i premiati mi piace ricordare Shamsa Abubakar Fadhil, nota come āMama Shamsaā, attivista per il recupero dei ragazzi a rischio della sua comunitĆ a Mombasa, in Kenya.
I “pellegrinaggi del dialogo” del Papa
Ā«Per me cāĆØ un solo grande pericolo in questo momento: la distruzione, la guerra, lāodio fra noi. Se noi credenti non siamo capaci di darci la mano, abbracciarci, baciarci e anche pregare, la nostra fede sarĆ sconfitta. Questo Documento nasce dalla fede in Dio che ĆØ Padre di tutti e Padre della pace. Condanna ogni distruzione, ogni terrorismoĀ», disse Papa Bergoglio sul volo di ritorno ai giornalisti che lo avevano accompagnato negli Emirati Arabi Uniti. Sulla scia di quel viaggio, il vescovo di Roma ha compiuto poi altri āpellegrinaggi del dialogoā, come mi piace definirli: quello del mese successivo in Marocco (30-31 marzo 2019), quello in Thailandia e in Giappone (19-26 novembre dello stesso anno) e, dopo lo stop imposto dalla pandemia di covid-19, quello in Iraq (5-8 marzo 2021), caratterizzato dalla visita di cortesia al Grand ayatollah Al-Sistani a Najaf, culla dellāislam sciita.
In dialogo non solo con l’Islam
Quello per lāapertura del ā VII Congress of Leaders of World and traditional Religionsā a Nur-Sultan, in occasione del viaggio in Kazakhstan (13-15 settembre 2022); quello, ancora in un Paese del Golfo, in occasione del āBahrain Forum for Dialogue: East and West for Human Coexistenceā (3-6 novembre dello stesso anno), e quello piĆ¹ recente in Mongolia (31 agosto-4 settembre 2023), perchĆ© il dialogo non riguarda solo lāislam ma tutte le religioni, come nel caso del buddismo maggioritario in Asia. Tutte esperienze alle quali ho partecipato dapprima come presidente del Pontificio consiglio per il dialogo interreligioso e, dopo la Praedicate evangelium che ha riformato la Curia romana (19 marzo 2022), come prefetto dellāomonimo Dicastero.
La creazione dell’Alto comitato per la Fratellanza umana
Per conseguire in concreto gli obbiettivi fissati dal Documento sulla fratellanza umana, fu creato il 20 agosto 2019 lāHigher Committee of Human Fraternity (Alto comitato per la Fratellanza umana), formato da cristiani, musulmani, ebrei e finanche non credenti. Soprattutto non va dimenticato che il Documento ĆØ alla base della Fratelli tutti, lāenciclica del Pontefice argentino sulla fraternitĆ e lāamicizia sociale, firmata il 3 ottobre 2020 ad Assisi e resa pubblica lāindomani, giorno della festa di san Francesco.
Onu: “Promuovere la tolleranza culturale e religiosa”
I principi di compassione e di solidarietĆ umana racchiusi nel testo sono gli stessi che in seguito hanno ispirato lāistituzione del 4 febbraio come Giornata internazionale della fratellanza umana, su impulso del segretario generale delle Nazioni Unite, AntĆ³nio Guterres. Il 21 dicembre 2020, infatti, con la risoluzione 75/200 essa fu votata dallāassemblea generale dellāOnu al fine di promuovere la tolleranza culturale e religiosa. PiĆ¹ di recente, nel maggio 2022, il Parlamento di Timor Leste ha deliberato allāunanimitĆ a favore dellāadozione del Documento sulla fratellanza umana come documento nazionale da introdurre nel curriculum di studi delle scuole pubbliche di ogni ordine e grado del piccolo Stato a maggioranza cattolica nel sud-est asiatico. I suoi contenuti vengono inoltre approfonditi nel āCentro per la fratellanza umana di Timor Est per la pace mondialeā inaugurato nella medesima circostanza nella capitale Dili.
La “Abrahamic Family House” negli Emirati
Uno degli avvenimenti piĆ¹ recenti legati al Documento sulla fratellanza umana ĆØ stato lāinaugurazione, il 16 febbraio 2023, della āAbrahamic Family Houseā, complesso interreligioso formato da una moschea, una sinagoga e una chiesa unite tra loro da fondamenta uniche intorno a un giardino, immagine che ha un significato importante per ciascuna delle tre grandi religioni monoteistiche. Progettata dallāarchitetto David Adaye, la āCasa della famiglia abramiticaā sorge sullāisola emiratina di Saadiyat come risposta reale e autentica a tante divisioni e fanatismi ideologici che feriscono lāumanitĆ , basandosi sulla promozione della cultura dellāincontro e della conoscenza dellāaltro.
Ci disponiamo a partecipare alle celebrazioni del quinto anniversario tenendo aperta questa parentesi di speranza affinchƩ i leader e i fedeli delle diverse tradizioni religiose si impegnino davvero a trasformare il nostro mondo attraverso il dialogo che porta alla vera e duratura pace.