“Rinnovo l’appello a una tregua pasquale, segno minimo e tangibile di una volontà di pace”. Papa Francesco, al termine del Regina Coeli nella Domenica della Divina Misericordia, invita ancora una volta i combattenti a deporre le armi, affinché il messaggio di pace del Risorto risuoni anche nel giorno della Pasqua ortodossa. Celebrata in Russia negli stessi istanti in cui in Ucraina continua l’offensiva e il lavoro di sangue delle armi. “Si arresti l’attacco, per venire incontro alle sofferenze della popolazione stremata; ci si fermi, obbedendo alle parole del Risorto, che il giorno di Pasqua ripete ai suoi discepoli: ‘Pace a voi!'”. Il Santo Padre chiede “di accrescere la preghiera per la pace e di avere il coraggio di dire, di manifestare che la pace è possibile”. E ai leader politici rinnova l’appello ad ascoltare “la voce della gente, che vuole la pace, non una escalation del conflitto”.
Francesco: “Le armi prendono il posto della parola”
La recente celebrazione della Pasqua, ripete il Pontefice, dev’essere un invito a riconsiderare le azioni violente che feriscono il cuore dell’umanità. E, nel suo augurio alle Chiese orientali che celebrano oggi la Pasqua, Francesco ricorda che “Cristo è risorto, è risorto veramente! Sia Lui a colmare di speranza le buone attese dei cuori. Sia Lui a donare la pace, oltraggiata dalla barbarie della guerra”. Nei due mesi trascorsi dal suo inizio, “la guerra si è inasprita. È triste che in questi giorni, che sono i più santi e solenni per tutti i cristiani, si senta più il fragore mortale delle armi anziché il suono delle campane che annunciano la risurrezione; ed è triste che le armi stiano sempre più prendendo il posto della parola”.