Quel 26 agosto 1978…

In una serata calda, un rivolo di fumo bianco annunciava l'elezione del nuovo papa. Appena quattro scrutini erano bastati per Albino Luciani, Giovanni Paolo I

Giovanni Paolo I
Foto © Vatican News

Quel sabato di fine agosto, nel 1978, il caldo si faceva ancora sentire quando, poco dopo le 18.24, dal comignolo della Cappella Sistina un fumo non propriamente bianco annunciava, al mondo intero, che era stato eletto il successore di papa Paolo VI, scomparso a Castel Gandolfo la sera del 6 agosto. Piazza San Pietro era gremita di gente proveniente da tutto il mondo, che aspettava di vedere la figura del nuovo pontefice. Il conclave con i 111 cardinali elettori s’era aperto venerdì 25 e furono sufficienti soltanto quattro scrutini per eleggere il papa.

L’elezione di Giovanni Paolo I

L’Habemus Papam, fu pronunciato alle 19.19 dal protodiacono il cardinale Pericle Felici (1911-1982) annunciando che il Cardinale Albino Luciani, con il doppio nome di Giovanni Paolo, sarebbe salito al soglio di Pietro. Una curiosità: nel Conclave erano presenti altri due cardinali che poi sarebbero diventati papi: Karol Wojtyla e Joseph Ratzinger. Albino Luciani era all’epoca il Patriarca di Venezia, aveva 66 anni, originario di Canale d’Agordo, un paesino della provincia di Belluno.

Il Papa del sorriso

La semplicità di Giovanni Paolo I apparve chiara a tutti già da domenica 27 agosto, quando a mezzogiorno apparve affacciandosi alla Loggia centrale della basilica vaticana, rivolgendosi ai presenti dicendo: “Ieri mattina io sono andato alla Sistina a votare tranquillamente. Mai avrei immaginato quello che stava per succedere”. Sono bastate queste poche parole all’inizio, con l’accento e la cadenza veneta, a far entrare nel cuore della gente, Albino Luciani, con la sua umiltà e il suo indimenticato sorriso. Già da quel momento si capì, che avrebbe interpretato e vissuto il ministero petrino, con uno spirito nuovo, per tutti valga l’abolizione del “plurale maiestatis”, per la prima volta un Papa, non si rivolgeva più agli altri usando il pronome personale “noi” come avevano fatto tutti i suoi predecessori nel corso dei secoli.

Catechetica in briciole

Papa Luciani, com’era chiamato affettuosamente, in quei 33 giorni di pontificato ha fatto conoscere al mondo intero quanto sia importante amare il prossimo e soprattutto confidare in un Dio misericordioso. A settembre, tutto questo era stato ampiamente dimostrato nelle sole quattro udienze del mercoledì, nell’Aula Nervi, sempre affollate e nelle quali aveva spiegato, parlando sempre a braccio, a tutti e a ciascuno il valore dell’umiltà, della Fede, della Speranza e della Carità. Era il suo un linguaggio chiaro, un ritornare al “Catechismo”, annunciando sempre, in maniera approfondita anche servendosi di citazioni, la Parola di Dio. E lo stesso Albino Luciani aveva pubblicato nel 1949 “Catechetica in briciole”, un insegnamento elementare sulla fede cattolica, articolato in domande e risposte. Tra il 1971 e il 1975 erano apparse sul “Messaggero di S. Antonio” delle “Lettere” indirizzate a personaggi storici e non, poi raccolte successivamente nel libro dal titolo “Illustrissimi”.

L’insegnamento di Giovanni Paolo I

Sicuramente, dei giorni vissuti da pontefice, resterà nel ricordo – e non solo di quanti l’hanno conosciuto -quello che a tutti ha saputo trasmettere. Soprattutto quanto sia importante per l’umanità fare del bene. Diceva infatti: “A far del male, si prova talvolta tanto piacere, ma il piacere passa subito e il male resta. Fare il bene costa fatica, ma la fatica passa subito e resta il bene, e col bene restano la pace della coscienza e la soddisfazione di sentirsi bene…”.

La beatificazione

Il 4 Settembre del 2022, Papa Francesco ha proclamando beato Giovanni Paolo I, dicendo: “Il nuovo Beato ha vissuto così: nella gioia del Vangelo, senza compromessi amando sino alla fine. Egli ha incarnato la povertà del discepolo, che non è solo distaccarsi dai beni materiali, ma soprattutto vincere la tentazione di mettere il proprio io al centro e cercare la propria gloria. Perciò diceva: ‘Il Signore ha tanto raccomandato: siate umili, anche se avete fatto delle grandi cose, dite siamo servi inutili'”.