In parrocchia a Grosseto un corso di italiano per i profughi ucraini. La diocesi toscana comunica che sono 23 al momento gli ospiti della rete di accoglienza attivata. Una “scuola” per insegnare ai profughi della guerra in Ucraina i rudimenti della lingua italiana. L’idea, spiega la diocesi maremmana, è stata di un insegnante delle scuole superiori, Marco D’Aquino. La famiglia del docente ha accolto due mamme con quattro figli, nipoti della badante che assiste una parente. “Esiste il traduttore- sottolinea il professor D’Aquino-. Ma è veramente una fatica capirsi. E nei momenti insieme si avverte il disagio della comunicazione”. Da qui l’iniziativa. Per dare vita a un corso di lingua italiana, gratuito, rivolto agli adulti. “Appoggiandomi alla parrocchia Santa Lucia,che ha dato la disponibilità dei locali– racconta D’Aquino – il corso è partito il 14 marzo, un’ora al giorno, con un gruppetto di cittadini ucraini. Donne, giovani, un uomo. La parrocchia, in particolare l’Ordine Francescano Secolare e la Gioventù Francescana, da parte loro, si sono messi in moto per reperire l’occorrente. Dalle penne alla lavagna.
Lezioni per i profughi
“Da parte mia – prosegue D’Aquino , ho avuto la disponibilità di cinque insegnanti di L2. Provenienti da ordini di scuola diversi. Che hanno avuto esperienza di insegnamento ad immigrati adulti“. Intanto la diocesi grossetana rende noto che sono attualmente 23 i profughi accolti attraverso il servizio attivato dalla Curia. Tra loro anche un bimba di appena sei mesi fuggita con la madre dall’Ucraina. E arrivata a Grosseto dove già vive la nonna che lavora come badante. “Abbiamo già superato le cento disponibilità ricevute- spiega Luca Grandi, vicedirettore della Caritas diocesana-. Mentre ad oggi le ospitalità attivate sono già una decina, per 23 persone accolte. Di cui 11 adulti e 12 bambini. Ma i numeri evolvono giorno dopo giorno”.