La prima affermazione della maternità divina di Maria

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Come il primo giorno della creazione è incominciato col “fiat” miracoloso che inondava di luce il creato, così il primo giorno di ogni anno comincia sotto il titolo umano quello: di “Maria Madre di Dio”. La prima affermazione della maternità divina di Maria è contenuta nel Concilio Costantinopolitano I del 381, dove si afferma a proposito dell’incarnazione di Gesù: “Et incarnatus est de Spiritu Sancto ex Maria Vergine”.

Sarà il concilio di Efeso del 431 a proclamare solennemente Maria Madre di Dio, “Theotokos” in greco e “Deipara” in latino. Nel corso del VII secolo la festa era celebrata a Roma, l’ultimo giorno dell’ottava natalizia, ma sarebbe stata successivamente “oscurata” dalla Circoncisione di Gesù, fino a scomparire quasi del tutto.

Risulta infatti che a Roma il primo gennaio c’era una “stazione” solenne a S. Maria ad Martyres al Pantheon, chiamata nei libri liturgici in octabas Domini, ma con attenzione particolare per la Vergine Madre.

La ricorrenza della Divina Maternità della Beata Vergine Maria, rifiorisce in Portogallo nel XVIII secolo. Papa Benedetto XIV (1740-1758), concesse alla diocesi di quella nazione lusitana, l’opportunità di celebrare tale festa la prima domenica di maggio, con testi composti dallo stesso pontefice.

In seguito la festa venne estesa ad altre diocesi ed ordini religiosi, fissando come data, quella già dal lontano 1914, dell’11 ottobre. Pio XI (1922-1939), a ricordo del quindicesimo centenario del Concilio di Efeso, estese la festa a tutta la Chiesa latina, sempre lo stesso 11 ottobre.

Nella riforma liturgica del rito romano del 1969 l’ha spostata definitivamente al primo gennaio, ripristinando la festa primitiva al suo giusto posto nel cuore del periodo natalizio in sintonia con le tradizioni delle Chiese orientali: quella bizantina e quella siriana che lo celebrano lo stesso giorno il 26 dicembre. Che la Maria sia la Madre di Dio ci sono voluti secoli di dottrina, di contrasti, di preghiera, di fede per esprimerlo.

Nell’esortazione apostolica Marialis cultus del 2 febbraio 1974, papa Paolo VI (1963-1978): “Nel ricomposto ordinamento del periodo natalizio. Ci sembra che la comune attenzione debba essere rivolta alla ripristinata solennità di Maria Ss. Madre di Dio; essa, collocata secondo l’antico suggerimento della Liturgia dell’Urbe al primo giorno di gennaio, è destinata a celebrare la parte avuta da Maria in questo mistero di salvezza e ad esaltare la singolarità dignità che ne deriva per la Madre santa… per mezzo della quale abbiamo ricevuto…l’Autore della vita”.

Gualtiero Sabatini: