Cosa significa essere preti a Roma? A rispondere a questa domanda è il professor Augusto D’Angelo, docente di Storia contemporanea e Storia del cristianesimo contemporaneo all’Università “Sapienza” di Roma. Lo fa con il suo ultimo saggio “Preti a Roma 150 anni di sfide nella Capitale” (Studium edizioni).
Santuario universale
Essere preti a Roma dopo il 1870 ha rappresentato una serie di nuove sfide. La città cambiava dimensione. Dall’essere un santuario universale della Chiesa cattolica riconosciuto a livello mondiale Roma era destinata a diventare la Capitale di un Regno giovane che voleva dare una nuova immagine della città. Una “città della scienza”. Da contrapporre a quella dei papi.
Sfide per i preti
Ad alcune di quelle sfide hanno provato a rispondere anche i protagonisti dei ritratti di “Preti a Roma”. Sacerdoti spesso neanche romani per nascita, che hanno intrecciato la propria vita con quella della Capitale. Le figure presentate in queste pagine costituiscono solo una porzione del clero romano che ha accompagnato la vita della Capitale. Eppure riescono efficacemente a dare conto di alcuni percorsi esemplari di uomini che nella comune vocazione hanno saputo declinare con creatività risposte diverse. Alle sfide che la storia di tempo in tempo gli proponeva. Le loro vite e le loro scelte ci forniscono, inoltre, uno sguardo particolare sulle vicende. E sui cambiamenti degli ultimi centocinquant’anni della città.