Nel suo nuovo libro “Una gioia mai provata”, padre Enzo Fortunato racconta la nascita del presepe. Il direttore della sala stampa del Sacro Convento di Assisi e del mensile “San Francesco Patrono d’Italia” ripercorre la storia del presepe. Dalla grotta di Betlemme al primo presepe vivente di Greccio, fino alla Basilica Superiore di Assisi e a Scala, dove Sant’Alfonso Maria de’ Liguori, tra pastori, grotte e greggi, trovò ispirazione per la composizione di “Tu scendi dalle Stelle”. La prefazione del volume (Edizioni San Paolo) è di monsignor Domenico Pompili. Vescovo di Verona e presidente della Commissione Cei per la cultura e le comunicazioni sociali.
L’origine del presepe
La presentazione del libro avverrà domenica 13 novembre alle 17 nella basilica di Sant’Anastasia al Palatino in Roma. Con l’autore l’arcivescovo Rino Fisichella e lo scrittore Erri De Luca. Introduce Angelo Chiorazzo, fondatore della cooperativa sociale Auxilium, moderala giornalista Rai Simona Sala. “Una gioia mai provata” ricostruisce la nascita del primo presepe. Secondo la tradizione a inventare il presepe è stato, nel lontano 1223, san Francesco d’Assisi. Recatosi a Betlemme l’anno precedente, Francesco rimase incantato dalle rappresentazioni sacre allestite in occasione del Natale. E al ritorno chiese a papa Onorio III di poterle riproporre. A quei tempi la rappresentazione dei drammi sacri era vietata dalla Chiesa; il Papa gli concesse però di celebrare la messa in una grotta naturale, l’eremo di Greccio, e così, il 24 dicembre del 1223, venne messa in scena la nascita di Gesù bambino. C’erano la grotta, il bue e l’asinello. Nessuno dei presenti prese il ruolo di Giuseppe e Maria, perché Francesco non voleva si facesse “spettacolo” della nascita del Salvatore. La popolazione accorse numerosa e così il santo poté narrare a tutti i fedeli, che non sapevano leggere, la storia della nascita di Gesù.