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Povertà, Caritas: “Fenomeno strutturale ai massimi storici”

Nel 2023, i centri di ascolto e servizi informatizzati in 206 diocesi italiane hanno aiutato 269.689 persone, con un aumento di oltre il 40% delle richieste rispetto al periodo 2019-2023

La povertà ha raggiunto livelli storici e rappresenta un problema strutturale del Paese. Questo è quanto emerge dal Report statistico Povertà 2024 di Caritas Italiana. Nel 2023, i centri di ascolto e servizi informatizzati in 206 diocesi italiane hanno aiutato 269.689 persone, con un incremento del 5,4% rispetto al 2022. Tuttavia, rispetto al periodo 2019-2023, l’aumento è stato del 40,7%.

Rapporto Caritas: “La povertà è ai massimi storici”

“La povertà oggi è ai massimi storici ed è da intendersi come fenomeno strutturale del Paese”. Lo evidenzia il Report statistico Povertà 2024 di Caritas italiana diffuso oggi. “Nel 2023 – si legge -, nei soli centri di ascolto e servizi informatizzati (3.124 in 206 diocesi in Italia) le persone incontrate e supportate sono state 269.689.Quasi 270mila ‘volti’ assimilabili ad altrettanti nuclei”. “Rispetto al 2022 – è scritto – si è registrato un incremento del 5,4% del numero di assistiti, una crescita che si attesta su valori più contenuti rispetto a un anno fa” ma “il confronto del numero di assistiti 2019-2023 è impietoso:+40,7%.

I dati del rapporto “La povertà in Italia secondo i dati della rete Caritas”

Complessivamente – spiega il Rapporto dal titolo “La povertà in Italia secondo i dati della rete Caritas – cala l’incidenza delle persone straniere che si attesta al 57,0% (dal 59,6%), anche per il venir meno delle presenze ucraine nel nostro Paese. Nel 2023 si abbassa la quota dei nuovi ascolti che passa dal 45,3% al 41,0%. Si rafforzano invece le povertà intermittenti e croniche che riguardano in particolare quei nuclei che oscillano tra il “dentro-fuori” la condizione di bisogno o che permangono da lungo tempo in condizione di vulnerabilità: una persona su quattro è infatti accompagnata da 5 anni e più. Sembra mantenersi uno zoccolo duro di povertà che si trascina di anno in anno senza particolari scossoni”.

Il profilo di chi chiede aiuto

Per quanto riguarda il profilo di chi chiede aiuto, il Report spiega: “Chiedono aiuto donne (51,5%) e uomini (48,5%). L’età media si attesta a 47,2 anni (era 46 nel 2022). Le persone con domicilio rappresentano l’80,8%. Alta come di consueto l’incidenza delle persone con figli: due persone su tre (66,2%) dichiarano di essere genitori. In alcune Regioni l’incidenza dei genitori risulta ancor più elevata, ad esempio nel Lazio (91%), in Calabria (82,2%), Umbria (81,4%), Puglia (80,6%), Basilicata (79%) e Sardegna (75,3%). Se si guarda alle famiglie con minori, queste rappresentano il 55,9% del totale; in valore assoluto si tratta complessivamente di 150.861 nuclei, a cui corrispondono altrettanti o più bambini e ragazzi in stato di grave e severa povertà. Questo preoccupa e sollecita”. “Nascere e crescere in una famiglia povera – osserva Caritas – può essere infatti il preludio di un futuro e di una vita connotata nella sua interezza da stati di deprivazione e povertà, anche in virtù del nesso che esiste tra povertà economica e povertà educativa. Tra gli assistiti Caritas prevalgono le persone con licenza media inferiore che pesano per il 44,3%; se a loro si aggiungono i possessori della sola licenza elementare (16,1%) e la quota di chi risulta senza alcun titolo di studio o analfabeta (6,9%) si comprende come oltre i due terzi dell’utenza siano sbilanciati su livelli di istruzione bassi o molto bassi (67,3%)”.

Fonte: Ansa

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