La Cei punta sulla purificazione. Entro novembre il primo report italiano. Sulla questione degli abusi si è conclusa la 76° Assemblea generale dell’episcopato. “Sono arrivate indicazioni molto precise– spiega il nuovo presidente della Cei, cardinale Matteo Maria Zuppi-. Quasi tutte le diocesi si sono dotate di una commissione. E molte diocesi di centri d’ascolto”. Si rafforza la collaborazione con il dicastero vaticano per la Dottrina della fede. L’obiettivo è “capire qualitativamente e quantitativamente il fenomeno che va dal 2000 al 2021“. Aggiunge il porporato: “Qualcuno potrebbe dire perché così poco tempo? È invece tanto. E lì non si scappa. Fare una cosa generica è molto più evasivo. O può diventare molto più giustizialista. Noi vogliamo affrontare seriamente il problema. Nessuno ha intenzione di opacizzare o scappare. Ma c’è bisogno di dati reali. E di un raffronto serio”.
Programma Cei
Il presidente della Cei affronta anche il tema del Sinodo. “C’è tanto senso di partecipazione. Nonostante il Covid- osserva- Tutti noi confidiamo in questo cammino sinodale. Con il suo metodo di ascolto e attenzione verso tutti. Partendo dalla propria esperienza. Vogliamo comprendere cosa dobbiamo cambiare. E quali sono le scelte da compiere“. Poi la questione Covid e la guerra in Ucraina. “La Chiesa vive la sofferenza dei suoi figli. Come vive la tragedia della guerra. Quindi l’ansia della ricerca della pace– sottolinea il cardinale Zuppi-. La Chiesa non accetterà mai l’ingiustizia. Penso al problema dei profughi che sono dispersi in mezzo al mare. Quello che è il mare nostro, è diventato il mare di nessuno. La Chiesa lo sa che solo insieme se ne esce. A queste tante pandemie che si ripetono la Chiesa ha la risposta. Dobbiamo vivere di più questo senso di comunità. E donarlo a tanti che spesso vivono da soli. Isolati nell’individualismo. O nella solitudine“.