In Perù è la Chiesa ad orientare la società nella crisi più profonda della sua storia secolare. Il documento pubblicato dall’agenzia missionaria vaticana “Fides” si intitola “La politica di cui abbiamo bisogno”. I vescovi del Perù si esprimono sulle prossime elezioni che si terranno ad aprile.
Perù in crisi
Nel messaggio i presuli sottolineano che i peruviani si stanno avvicinando alle elezioni del bicentenario. Nel mezzo di una delle peggiori crisi della vita repubblicana. “E’ la peggiore perché è una crisi multidimensionale. Sanitaria. Economica. Morale. Educativa. Politica. Colpisce seriamente il nostro presente. E può influenzare ancora di più il nostro futuro come nazione” afferma l’episcopato del Perù.
Responsabilità maggiore
Per questo i vescovi del Perù evidenziano che chi si presenta come candidato ha una responsabilità maggiore. Perché deve guidare le sorti del Paese. Oltreché cooperare al rilancio della politica. E al rafforzamento della società. Ma chiariscono che l’entità della crisi politica è molto forte. Quindi “nessun candidato o partito sarà in grado di tirarne fuori il paese da solo”.
Emergenza multidimensionale
Sono necessari “il lavoro e lo sforzo congiunti di tutti i peruviani”, Perché da questa crisi multidimensionale “o usciamo tutti insieme o non si esce proprio“. Nel documento i vescovi parlano anche del profilo ideale dei buoni politici. Sottolineando che i candidati devono essere persone oneste e responsabili. Con spirito di servizio. Capaci di dialogo. E di costruire ponti a favore del bene comune. Cioè “il bene di ognuno di noi che facciamo parte del Perù”. I presuli invitano la popolazione a partecipare alla vita politica con responsabilità. In quanto votare è un dovere che spetta a tutti. “Nel nostro Paese la politica può diventare la più alta forma della carità“, concludono i vescovi peruviani.