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Perché il Papa “non ha paura di niente”

Il Papa è di sinistra? Con questa provocatoria domanda Le Figaro presentava alcuni mesi fa l'edizione francese del libro scritto dal sociologo Dominique Wolton frutto di un dialogo fatto di ben 12 incontri con il Pontefice che oggi esce in Italia edito da Rizzoli con il titolo “Dio è un poeta“. A quella domanda ha risposto lo stesso autore nel corso della presentazione del volume, in un colloquio con Piero Badaloni nella sede della Radio Vaticana: “No, è il Papa del mondo intero, di tutti. E' il Papa che si oppone alle ingiustizie, agli egoismi, ai 'fabbricatori di guerre'. In lui vedo una dicotomia: una grande collera contro le follie del mondo e una grande fiducia per le persone semplici, comuni, e non per le élite”.

Wolton ha sottolineato il calore umano unico del Pontefice, un uomo “che non si prende sul serio; abbiamo riso molto e per me è stato difficile, ogni tanto dovevo chiedermi 'Ma sto davvero parlando con il Papa?'. E' molto raro trovarlo nei principi della Chiesa e tra i politici”. Wolton ha insistito sulla gioia di Francesco, “parola rara tra pontefici e cardinali che hanno una tristezza esasperante”. Un giudizio a dir poco temerario, se pensiamo agli atteggiamenti di Papi come Roncalli, Luciani o Wojtyla, ma anche allo stesso Ratzinger che ha fatto della gioia uno dei capisaldi del suo insegnamento.

Quanto ai contenuti, il sociologo francese, esperto di comunicazione che si è presentato come agnostico e “cattolico al 50%” ha sottolineato la battaglia di Francesco contro le disuguaglianze. Un aspetto interessante è legato al concetto di “populismo“: “Il Papa mi ha detto 'sono un pastore, non un professore'. E' evidente il suo amore per il popolo, è diverso dal populismo come si intende in Europa. Ama gli individui nella loro diversit mentre detesta i conformisti, i 'preti di corte'. In questo è più francescano che gesuita”. Ma è anche “il Papa della globalizzazione nel senso che fa passare un messaggio semplice che va oltre l'autorità del Pontefice. E' anche ossessionato dall'evitare la guerra in un mondo che ha perso la bussola e non ha regole”.

Importante pure il riferimento alla laicità dello Stato, con una bacchettata indirizzata proprio alla Francia che, secondo Francesco, “deve correggere la rotta. Le religioni, ridotte a un fatto privato, devono invece avere un dibattito pubblico, devono far parte della cultura di un Paese”.

“Due frasi mi hanno colpito – ha concluso Wolton – La prima è 'non ho paura di niente'. Non lo ha detto per vanità ma perchè 'dopo la mia elezione mi è venuta questa grazia'. Il Papa è più felice oggi di 20 anni fa, si sente libero di poter aiutare gli altri, è un pastore che cerca di aiutare i poveri, gli umili. L'altra è 'non è facile'. Il Papa è consapevole della sua posizione e della sua autorità spirituale ma è anche un uomo solo e si rende conto dell'azione da portare avanti. Ha fiducia e gioia e allo stesso tempo si chiede 'arriverò, io o chi per me, a vedere un mondo in pace?'”.

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