“Pax vobis” è il tema evangelico del viaggio papale in Georgia, che si svolgerà dal 30 settembre al 2 ottobre e toccherà anche il vicino Azerbaigian. La scelta del tema della pace – riferisce L’Osservatore Romano – vuole sottolineare la coincidenza del viaggio con l’Anno della misericordia e rappresenta un richiamo alla pacificazione del mondo e di quella regione asiatica in particolare. Lo stesso Pontefice aveva indicato gli obiettivi e le motivazioni della visita lo scorso 30 durante l’Udienza giubilare: “Da una parte valorizzare le antiche radici cristiane presenti in quelle terre – sempre in spirito di dialogo con le altre religioni e culture – e dall’altra incoraggiare speranze e sentieri di pace”.
Sul logo del viaggio in Georgia è raffigurata una croce stilizzata, la cui forma ricorda la tradizionale croce di Santa Nino (Cristiana), che fu la più grande evangelizzatrice del Paese. I colori giallo e rosso richiamano quelli delle bandiere dello Stato della Città del Vaticano e della Georgia. Il motto latino Pax Vobis, tratto dal capitolo 20 del Vangelo di Giovanni, è stato riprodotto in due lingue, latino e georgiano.
Nella capitale georgiana, Tbilisi, il Pontefice arriverà nel primo pomeriggio del 30 settembre. Dopo la cerimonia di benvenuto, alle 15 circa è prevista la visita di cortesia al presidente della Repubblica. Giorgi Margvelashvili. Nel cortile del Palazzo presidenziale si terrà il saluto con le autorità, la società civile e con il Corpo diplomatico. Presso il Palazzo del Patriarcato ci sarà invece l’incontro con sua Santità e Beatitudine Ilia II, Catholicos e Patriarca di tutta la Georgia. L’abbraccio con la comunità assiro-caldea si terrà invece preso la chiesa cattolica di San Simone il tintore.
La maggioranza della popolazione georgiana, quasi 5 milioni di individui, pratica oggi il Cristianesimo ortodosso della Chiesa Ortodossa Georgiana (81,9%). Le minoranze religiose sono le seguenti: musulmani (9,9%), apostolici armeni (3,9%), russo-ortodossi (2,0%) e cattolici (0,8%). La Chiesa apostolica ortodossa georgiana è una delle più antiche chiese cristiane del mondo, fondata nel I secolo d.C. dall’apostolo Andrea, il primo chiamato.
Sabato primo ottobre, il Pontefice presiederà la Santa Messa nello stadio Meskhi, poi incontrerà sacerdoti, religiosi e religiose presso la Chiesa dell’Assunta. Toccante sarà la visita agli assistiti e con gli operatori delle opere di carità della Chiesa davanti al Centro di assistenza dei Camilliani. Quindi, la visita alla cattedrale patriarcale Svietyskhoveli di Mskheta.
Domenica 2 ottobre, dopo la cerimonia di congedo dalla Georgia, Papa Francesco si sposterà in Azerbaigian, a sudest della Georgia. Al pari di Cipro, dal punto di vista geografico lo stato azero non è uno stato europeo, ma spesso viene considerato come tale grazie a considerazioni storiche e culturali: infatti, è membro del Consiglio d’Europa.
La maggioranza della popolazione – 10 milioni di abitanti – non è cristiana ma musulmana sciita. Sono però presenti anche consistenti minoranze di religione ebraica e cristiana, in particolar modo ortodossa. La chiesa nazionale fa capo al Patriarcato di Mosca ed è organizzata nell’eparchia di Baku e dell’Azerbaigian. Il 27 maggio 2001 il Patriarca di Mosca e di tutte le Russie, Alessio II, aveva consacrato la nuova cattedrale ortodossa delle Sante Mirrofore. La visita in Georgia e Azerbaijan rientra in un viaggio pontificio nella regione caucasica che ha avuto la sua prima tappa in Armenia nel giugno scorso.