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Patriarca Bartolomeo: “Nessuno si salva se non si salvano tutti”

“Le minacce che il nostro mondo sta attualmente affrontando possono essere affrontate e superate solo attraverso la collaborazione”: così il Patriarca ecumenico di Costantinopoli Bartolomeo I per il Global Refugee Forum

Il Patriarca ecumenico di Costantinopoli Bartolomeo I ha aperto l’incontro dei leader religiosi presso il Centro ecumenico di Ginevra organizzato da Unhcr, dal Consiglio mondiale delle Chiese (Wcc) e da Religions for Peace (RfP), al Global Refugee Forum (dal 13 al 15 dicembre a Ginevra). “Una delle lezioni che abbiamo imparato durante la recente pandemia è che nessuno si salva da solo; nessuno si salva se non si salvano tutti”.

Rifugiati, Patriarca Bartolomeo: “Nessuno si salva se non si salvano tutti”

“Una delle lezioni che abbiamo imparato durante la recente pandemia – seppure in modo molto doloroso e certamente involontario – è che nessuno si salva da solo; nessuno si salva se non si salvano tutti”. Lo ha detto il Patriarca ecumenico di Costantinopoli Bartolomeo I, aprendo l’incontro dei leader religiosi presso il Centro ecumenico di Ginevra organizzato da Unhcr, dal Consiglio mondiale delle Chiese (Wcc) e da Religions for Peace (RfP), in vista del Global Refugee Forum.

“Le minacce che il nostro mondo sta attualmente affrontando possono essere affrontate e superate solo attraverso la collaborazione”, ha detto il Patriarca ecumenico nel suo discorso. “Ed è qui che il dialogo e la partnership delle comunità religiose si rivelano essenziali e vitali. Che si parli di Covid-19, di cambiamento climatico o della difficile situazione dei rifugiati, abbiamo sicuramente a che fare con sfide senza precedenti”.

“Ciò che i leader religiosi devono sempre ricordare ai leader civici, è che non esiste un modo di manipolare all’infinito il nostro ambiente e le sue risorse senza costi o conseguenze, materiali e umane. Siamo – come sappiamo molto bene oggi, e come i mistici hanno insegnato molto chiaramente nel corso dei secoli – intimamente e inseparabilmente legati alla storia, al presente e al destino del nostro mondo”. L’evento si è aperto con una cerimonia interreligiosa e la piantumazione di un albero “per la pace in solidarietà con i rifugiati”.

Fonte: AgenSIR

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