In occasione della Giornata Mondiale del Rifugiato che si celebra domani e nell’ambito della “Settimana mondiale di azione” che si concluderà domenica, la mensa della Caritas di Roma “San Giovanni Paolo II”, in via Marsala, ospita oggi il “Pasto dell’incontro”. Si tratta di una iniziativa in cui migranti e rifugiati incontrano figure di spicco del mondo politico, pubblico, culturale ed ecclesiastico per condividere l’esperienza migratoria. “Tutti insieme – spiegano i promotori – intorno ad un pasto, viatico di vita e di unità, organizzato da Caritas Roma, Caritas Internationalis e Caritas Italiana. Un momento di scambio tra chi ha vissuto direttamente il dover migrare e coloro che a vario titolo lavorano su questi temi. L’esperienza migratoria vista dunque come fatto personale, comunitario e pubblico”.
All’evento è prevista la partecipazione di migranti, rifugiati e di una famiglia che ha ospitato un rifugiato nella sua casa. Saranno presenti mons. Enrico Feroci, direttore della Caritas di Roma, Michel Roy, segretario generale di Caritas Internationalis, Oliviero Forti, responsabile area migrazione Caritas Italiana e Laura Baldassarre, assessore alla persona, scuola e comunità solidale del Comune di Roma.
Il Pasto dell’Incontro è inserito nel contesto della campagna di sensibilizzazione pubblica e politica sulla migrazione “Share the Journey” (“Condividiamo il cammino”), campagna promossa da Caritas Internationalis lanciata da Papa Francesco il 27 settembre scorso in piazza S. Pietro. Una risposta concreta all’appello del S. Padre per dar forza “alla cultura dell’incontro” facilitando un’interazione positiva tra migranti, rifugiati e comunità locali. Il “Pasto dell’Incontro” viene ripetuto nelle Caritas di tutto il mondo. Il cardinale Tagle, presidente di Caritas Internationalis, ha così affermato descrivendo l’iniziativa: “Vi invito a sedervi insieme, nelle vostre comunità, con migranti e rifugiati, a guardarli negli occhi e ad ascoltare le loro storie condividendole con le vostre. I nostri viaggi iniziano con un momento di condivisione che ci aiuta a riconoscere i legami che uniscono l’intera umanità. Siamo invitati ad avere compassione e coraggio, ad aprire i nostri cuori e la nostra mente alle persone che ancora non conosciamo per condividere il viaggio insieme a loro”.