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Passi avanti nella cooperazione con i seguaci del Dharma

Una dichiarazione congiunta in sette punti che segna un passo avanti nel reciproco rispetto, nella comprensione e nella cooperazione tra i cristiani e i seguaci delle religioni del Dharma. E' quella resa nota al termine della conferenza che ha visto riuniti leader, accademici e seguaci praticanti di cristianesimo, buddhismo, induismo, giainismo e sikhismo, provenienti dall'Italia e dall'estero, che si è svolta ieri a Roma. “Dharma e Logos. Dialogo e collaborazione in un’epoca complessa” era il titolo dell'incontro, il primo del genere che si è tenuto in Italia, preparato, come ricorda la dichiarazione, “da una serie di incontri tenutisi durante un lungo periodo di tempo con la partecipazione di membri del Pontificio Consiglio per il Dialogo Interreligioso, dell’Unione Induista Italiana, dell’Unione Buddhista Italiana, del Sikhi Sewa Society e dell’Istituto di Studi Giainisti di Londra e dell’Ufficio Nazionale per l’Ecumenismo e il Dialogo Interreligioso della Conferenza Episcopale Italiana”.

“Si è trattato – afferma la nota – di una esperienza di arricchimento e di apprendimento. Incoraggiati dai risultati positivi della Conferenza odierna, noi tutti partecipanti vogliamo affermare di comune accordo quanto segue. Riconosciamo che il fatto stesso del nostro incontrarci in uno spirito di amicizia e rispetto è un segno del nostro comune desiderio di manifestare che il dialogo e la collaborazione sono possibili in questa epoca complessa. Siamo coscienti che la ricerca del pacifico benessere di tutti è una testimonianza dei nostri rispettivi credo religiosi e, allo stesso tempo, una nostra convinzione condivisa. Concordiamo che questioni complesse e gravi sfide affliggono il nostro mondo attuale. Crediamo che i tesori spirituali delle nostre tradizioni religiose e della comune solidarietà umana devono rappresentare un aiuto per superare le prove di questo nostro tempo. Affermiamo che questa conferenza interreligiosa ha contribuito in modo significativo ad approfondire il rispetto, la comprensione e la cooperazione reciproci. Sottolineiamo l’importanza e la necessità di aumentare il nostro impegno nel dialogo comune e nella collaborazione reciproca, nello spirito dell’amore e della verità, rimanendo profondamente radicati nelle nostre rispettive tradizioni religiose per essere in grado di affrontare in modo efficace le sfide dei nostri tempi e costruire una cultura dell’incontro e del dialogo. Facciamo appello ai leader religiosi, agli accademici e ai seguaci delle nostre religioni a costruire ponti, a unire le nostre mani con tutte le persone di buona volontà per contribuire a costruire la pace nel mondo di oggi e di domani”.

Dunque nessun sincretismo ma la volontà, nel reciproco rispetto, di dialogare e collaborare per affrontare le sfide del mondo attuale. In mattinata, i rappresentanti della conferenza erano stati ricevuti da Papa Francesco. “Dialogo e collaborazione sono parole-chiave in un tempo come il nostro che, per un’inedita complessità di fattori, ha visto crescere tensioni e conflitti, con una violenza diffusa sia su piccola sia su grande scala – ha detto il S. Padre – Pertanto, è motivo di ringraziamento a Dio quando i leader religiosi si impegnano a coltivare la cultura dell’incontro e danno esempio di dialogo e collaborano fattivamente al servizio della vita, della dignità umana e della tutela del creato. Vi ringrazio per quanto fate, collaborando insieme secondo le rispettive tradizioni religiose, per la promozione del bene in questo nostro mondo”.

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