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Parolin: “E' forte la perdita del senso di Dio”

Nonostante la Chiesa, nella sua parte umana, sia una realtĆ  debole, fragile, peccatrice, rimane lo strumento attraverso il quale Dio si serve ancora per portare la sua vita agli uomini. Con le parole, i gesti, le prioritĆ  di sempre: lā€™annuncio della Parola che salva, i Sacramenti, la caritĆ  per chi ĆØ bisognoso e vulnerabileā€, affermaĀ il cardinale Pietro Parolin, segreterio di Stato Santa Sede, nellā€™intervista a Rai Vaticano per lo speciale ā€œNotte di Nataleā€, in onda, su Raiuno, il 24 dicembre, dopo la messa del Papa, per il programma ā€œViaggio nella Chiesa di Francescoā€.Ā 

Rischio di isolamentoĀ 

Intervistato da Massimo Milone, il segretario di Stato spiega, tra lā€™altro, le difficoltĆ , oggi dellā€™annuncio evangelico in un mondo che registra egoismi nazionali, chiusure e isolamenti, secolarizzazione: ā€œLa perdita del senso di Dio ĆØ forte, rischia di scomparire nellā€™orizzonte dellā€™umanitĆ . E cosƬ, ĆØ forte, il rischio dellā€™isolamento. Ma ĆØ la condizione normale con la quale la Chiesa deve, oggi, annunciare il Vangelo. E lo deve fare con nuovo vigore, senza paura. Una Chiesa creativa che ha la certezza di portare agli uomini del nostro tempo un annuncio attuale: Dio che si fa uomo mettendo al centro la persona umana ma ricordandoci che, senza Dio, la persona scompare. Ed ĆØ questo piĆ¹ che mai oggi il significato del Nataleā€.

Frutto di vitaĀ 

Spiega a Insieme il piĆ¹ stretto collaboratore di Jorge Mario Bergoglio: “San Paolo dice che la gioia ĆØ un dono dello Spirito Santo che, insieme ad altri, testimonia la vita nuova che il credente ha ricevuto in dono. Essa, perĆ², non ĆØ da confondersi con la semplice allegria, che occupa, per cosƬ dire, un livello piĆ¹ superficiale, tanto che esclude le fatiche e le prove della vita”. La gioia che la Chiesa annuncia ĆØĀ “un frutto di vita risorta che ha conosciuto la passione sullā€™albero della croce; ĆØ simile alla situazione della partoriente che vive un vitale intreccio di sofferenza e felicitĆ ”.

Misura alta di vita

Alla luce di ciĆ², secondo il porporato, “si puĆ² forse comprendere in ciascuno una certa resistenza ad accogliere il Vangelo della gioia, che ĆØ fondato sulla certezza che lā€™amore di Dio ĆØ piĆ¹ forte di tutte le possibili sventure della vita”. E che la gioia vera deriva perciĆ² da una misura alta di vita, che il Papa non esita a chiamare santitĆ . Per questo, “in continuitĆ  con la bella letteraĀ Gaudete in DominoĀ di san Paolo VI, Francesco ha recentemente indirizzato a tutti i cristiani unā€™esortazione sulla chiamata alla santitĆ  nel mondo contemporaneo, dal titoloĀ Gaudete et exsultate. Con questo documento, che ĆØ come una lettera accorata di un padre ai figli, ha inteso mostrare come la via della santitĆ  ĆØ possibile per tutti, perchĆ© lo Spirito Santo riversa santitĆ  dappertutto nel santo popolo fedele di Dio”, evidenzia Parolin. Inoltre “interrogarsi sulla missione e sullā€™annuncio della fede non significa collocarsi primariamente sul piano dellā€™agire o su quello delle strategie pastorali“. In maniera significativa, il Papa lo ha sottolineato giĆ  dal titolo del Messaggio per la Giornata Missionaria Mondiale,Ā Battezzati e inviati: la radice dellā€™indole missionaria della Chiesa e di ogni cristiano ĆØ il Battesimo.

Essere cristiano

La missione vera, sottolinea Parolin,Ā ĆØ Ā quella che attinge alle profonditĆ  dellā€™essere cristiano, che ĆØ segnato dalla Pasqua del Signore: si tratta di “riconoscere sĆ© stessi come marcati a fuoco da tale missione di illuminare, benedire, vivificare, sollevare, guarire, liberare”, cosƬ che ciascuno possa esclamare: “Io sono una missione su questa terra”. Questo ā€œmarchio a fuocoā€ ĆØ un dono gratuito di Dio, che il credente riceve senza alcun merito. A ciascuno spetta perĆ² “il compito di ravvivare tale fuoco, perchĆ© dispieghi tutto il suo calore e la sua luce“. Secondo il Segretario di Stato, unĀ annuncio del Vangelo che voglia essere credibile e risuonare autentico deve fondarsi su un cambiamento personale di vita:”Ā Non ĆØ forse questo che suscitava conversioni nelle prime comunitĆ  cristiane, come ci dicono gli Atti degli Apostoli e le vicende dei primi cristiani? Non ĆØ forse vero che la vita nuova, testimoniata con pace e gioia anche in periodi di persecuzione, ĆØ risultata enormemente piĆ¹ evangelizzatrice di tante tecniche ā€œdel mondoā€?”.

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