“Ciascuno è invitato a superare la tendenza a chiudersi in sé stesso, nella propria condizione, per aprirsi all’incontro, alla condivisione, alla solidarietà. E questo può generare un grande cambiamento, voi lo sapete bene. Il limite, il peso da portare rimane tale, non sparisce, ma riceve un senso diverso, positivo: davanti alla vostra condizione, al posto del segno ‘meno’, voi mettete un segno ‘più’. E questo è possibile farlo insieme, perché ci si sostiene a vicenda”. Lo ha affermato questa mattina Papa Francesco ricevendo in udienza i membri dell’Unione nazionale mutilati per servizio.
Papa: “La calunnia fa male, può distruggere”
“Voi, come altre realtà simili – e in Italia grazie a Dio sono molte – con questa vostra Unione vi impegnate a dare un senso sociale a quella che, individualmente, è stata un’esperienza negativa, una limitazione subita in circostanze per ognuno diverse. Questo è un aspetto di grande valore morale e spirituale”, ha osservato il Santo Padre, sottolineando che la “trasformazione del negativo in positivo è uno degli aspetti essenziali del mistero di Gesù Cristo”. “Gesù – ha spiegato –, con la forza dell’amore di Dio, ha trasformato il male in bene, non però in astratto, in teoria, ma in sé stesso, nella sua esperienza personale, nella sua stessa carne. Il male che ha dovuto subire, culminato nella passione e nella morte di croce, Lui lo ha trasformato in sacrificio di salvezza per noi. L’ha fatto grazie all’amore del Padre suo, ricco di infinita misericordia”.
“Questo mistero – ha proseguito – Gesù lo ha concretizzato nell’Eucaristia, quando, sapendo ciò a cui andava incontro, cioè la croce, ha reso grazie al Padre sul pane e sul vino e ha lasciato ai discepoli il sacramento del suo sacrificio. Così ha trasformato il male in bene, l’odio in amore, la violenza in guarigione”.
“So che per alcuni di voi la causa dell’invalidità è legata proprio a una missione di pace, o all’adempimento di un servizio all’ordine pubblico e alla legalità. E questo arricchisce, per così dire, il patrimonio morale della vostra associazione. Ma l’impegno di essere costruttori di pace vale per tutti, indipendentemente dalla storia di ognuno”. Lo ha affermato questa mattina Papa Francesco ricevendo in udienza i membri dell’Unione nazionale mutilati per servizio.
Ricordando il “vostro impegno per la pace”, il Santo Padre ha domandato: “Di fronte a una guerra che sembra un mostro invincibile, che cosa possiamo fare, oltre alla preghiera?”. “Possiamo cercare, nella vita di tutti i giorni, di affrontare i conflitti evitando ogni violenza e sopraffazione, anche verbale. E non è facile!”, ha osservato Francesco: “Perché a volte basta una parola per ferire o uccidere un fratello o una sorella. Pensiamo alla calunnia; pensiamo al chiacchiericcio, che è così usuale, è pane di ogni giorno, e fa tanto male, distrugge”.
“Allora – l’esortazione del Papa – l’associazione può e deve diventare una forza di pace nella società, aiutando a risolvere i conflitti in modo pacifico, ricercando il bene comune e richiamando l’attenzione su chi è meno tutelato”. Incoraggiando i presenti “ad andare avanti nel vostro cammino associativo”, il Santo Padre ha augurato che “il Signore vi doni la forza di aiutare tante persone a mettere un segno ‘più’ davanti alla loro condizione difficile”.
Fonte:AgenSIR