“Nel Vangelo di Luca, Giuseppe appare come il custode di Gesù e di Maria. E per questo egli è anche il custode della Chiesa”. Lo ha spiegato il Papa, nella catechesi dell’udienza di oggi, pronunciata in Aula Paolo VI e ancora dedicata – come la settimana scorsa – alla figura di San Giuseppe.
Papa: “San Giuseppe oggi protegge la Chiesa”
“Se è stato custode di Gesù e Maria – ha proseguito a braccio – adesso che è nei cieli continua a fare il custode, in questo caso della Chiesa, perché la Chiesa è il prolungamento del Corpo di Cristo nella storia, e nello stesso tempo nella maternità della Chiesa è adombrata la maternità di Maria”.
“Per favore non dimenticatevi di questo”, l’appello ancora fuori testo: “Oggi Giuseppe protegge la Chiesa, e continuando a proteggere la Chiesa continua a proteggere il Bambino e sua madre”.
“Questo aspetto della custodia di Giuseppe è la grande risposta al racconto della Genesi”, ha fatto notare Francesco: “Quando Dio chiede conto a Caino della vita di Abele, egli risponde: ‘Sono forse io il custode di mio fratello?’. Giuseppe, con la sua vita, sembra volerci dire che siamo chiamati sempre a sentirci custodi dei nostri fratelli, custodi di chi ci è messo accanto, di chi il Signore ci affida attraverso le circostanze della vita”.
Il mondo ha bisogno di uomini e donne in seconda linea
”Il mondo ha bisogno di questi uomini e di queste donne: uomini e donne in seconda linea, ma che sostengono lo sviluppo della nostra vita, di ognuno di noi e che con la preghiera, l’esempio, l’insegnamento ci sostengono nella strada della vita”. Con queste parole, pronunciate a braccio, il Papa ha spiegato il ruolo di San Giuseppe, nella seconda catechesi a lui dedicata, pronunciata in Aula Paolo VI durante l’udienza generale di oggi e riassunta dal Sir.
“La figura di Giuseppe, seppur apparentemente marginale, discreta, in seconda linea, rappresenta invece un tassello centrale nella storia della salvezza”, la tesi di Francesco, che ha fatto notare come “Giuseppe vive il suo protagonismo senza mai volersi impadronire della scena”.
“Se ci pensiamo – ha osservato il Papa – le nostre vite sono tessute e sostenute da persone comuni – solitamente dimenticate – che non compaiono nei titoli dei giornali e delle riviste”. “Quanti padri, madri, nonni e nonne, insegnanti mostrano ai nostri bambini, con gesti piccoli e quotidiani, come affrontare e attraversare una crisi riadattando abitudini, alzando gli sguardi e stimolando la preghiera”, ha esclamato Francesco: “Quante persone pregano, offrono e intercedono per il bene di tutti”.
“Tutti possono trovare in San Giuseppe, l’uomo che passa inosservato, l’uomo della presenza quotidiana, discreta e nascosta, un intercessore, un sostegno e una guida nei momenti di difficoltà”, ha assicurato il Papa: “Egli ci ricorda che tutti coloro che stanno apparentemente nascosti o in seconda linea hanno un protagonismo senza pari nella storia della salvezza”.