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PAPA: “TRATTA E PROSTITUZIONE SONO CRIMINI CONTRO L’UMANITA'”

“Il traffico di esseri umani, di organi, il lavoro forzato, la prostituzione sono schiavitù moderne e crimini contro l’umanità”. Nel giorno in cui a livello internazionale si celebra la Giornata di commemorazione della tratta degli schiavi e della sua abolizione, Papa Francesco torna con un tweet a condannare il fenomeno senza usare – come suo consueto – mezzi termini.

“Crimini contro l’umanità” li definisce infatti il Pontefice. Francesco si riferisce ai tanti abomini che alimentano il lucroso mercato della “carne umana” che vede vittime soprattutto donne e bambini, di qualsiasi età e di qualsiasi latitudine.

Il tema dello sfruttamento e della schiavitù contemporanee è molto caro al Pontefice venuto “quasi dalla fine del mondo”. Durante l’angelus per la Solennità dell’assunzione in cielo della Vergine Maria, lo scorso 15 agosto, il Santo padre aveva detto: “Il Signore si china sugli umili, per alzarli, come proclama il cantico del Magnificat. Questo canto di Maria ci porta anche a pensare a tante situazioni dolorose attuali, in particolare alle donne sopraffatte dal peso della vita e dal dramma della violenza, alle donne schiave della prepotenza dei potenti, alle bambine costrette a lavori disumani, alle donne obbligate ad arrendersi nel corpo e nello spirito alla cupidigia degli uomini”. “Possa giungere quanto prima per loro l’inizio di una vita di pace, di giustizia, di amore – aveva proseguito Bergoglio – in attesa del giorno in cui finalmente si sentiranno afferrate da mani che non le umiliano, ma con tenerezza le sollevano e le conducono sulla strada della vita, fino al cielo”.

Un urlo contro quella che aveva definito una “piaga nel corpo dell’umanità contemporanea, una piaga nella carne di Cristo”. Parola pronunciate pochi giorni prima l’Assunta, durante il “Venerdì della misericordia”, ospite di una casa della comunità Papa Giovanni XXIII fondata da don Oreste Benzi. Lì, in un condominio romano, il Papa aveva incontrato (e ascoltato per oltre un’ora) le testimonianze di 20 ragazze – tutte giovanissime – salvate dal racket della prostituzione.

Lo scorso giugno, prendendo la parola all’incontro sul tema organizzato in Vaticano, il Papa si era appellato ai giudici presenti, perché la giustizia faccia il suo corso, libera dalle pressioni che pure condizionano, perché vecchie e nuove schiavitù vengano sancite e perseguite come quei gravissimi crimini che sono.

Anche la Chiesa, aveva affermato in quella occasione, “deve immischiarsi nella ‘grande politica’, quella che riguarda i temi alti della vita umana”, per contribuire a creare nella società un “moto trasversale”, “ondoso”, che scuota le coscienze, vittime, anche loro, di quella “globalizzazione dell’indifferenza” che non fa più né indignare né commuovere di fronte all’orrore silenzioso di una bambina costretta a vendersi o di un ragazzino preso come “serbatoio” di organi da vendere al migliore offerente.

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