Papa Francesco e Tawadros II si sono incontrati in occasione dei 50 anni dell’incontro tra Papa San Paolo VI e Papa Shenouda III.
Papa a Tawadros II: “Guardare avanti e fare memoria”
“La ringrazio di cuore per aver accettato il mio invito a commemorare insieme il giubileo di questo storico evento del 1973, come pure il decimo anniversario del nostro primo incontro nel 2013”. Sono le parole rivolte dal Papa a Tawadros II, Papa d’Alessandria e capo della Chiesa ortodossa copta, dopo il colloquio privato in occasione della celebrazione del cinquantesimo anniversario dello storico incontro dei loro predecessori, Papa San Paolo VI e Papa Shenouda III. “Nel cammino ecumenico, è importante guardare sempre avanti”, ha detto Francesco: “Coltivando nel cuore una sana impazienza e un ardente desiderio di unità, dobbiamo essere, come l’apostolo Paolo, ‘protesi verso il futuro’ e chiederci continuamente: ‘Quanta est nobis via?’ – Quanta strada ci resta da fare?”.
“Occorre anche fare memoria, soprattutto nei momenti di scoraggiamento, per rallegrarci del cammino già percorso e attingere al fervore dei pionieri che ci hanno preceduto”, l’indicazione del Papa: “Guardare avanti e fare memoria. Eppure, è senza dubbio ancora più doveroso guardare in alto, per ringraziare il Signore per i passi compiuti e supplicarlo di farci il dono della sospirata unità. Ringraziare e supplicare. Questo è lo scopo della nostra odierna commemorazione”. Ringraziando la Chiesa copta ortodossa per il suo impegno nel dialogo teologico, Francesco ne ha ripercorso le tappe a partire dallo storico “incontro dei nostri predecessori, avvenuto a Roma dal 9 al 13 maggio 1973”, che “ha segnato una tappa storica nei rapporti tra la Sede di San Pietro e la Sede di San Marco”: “Fu il primo incontro tra un Papa della Chiesa copta ortodossa e un Vescovo di Roma. Segnò anche la fine di una controversia teologica risalente al Concilio di Calcedonia, grazie alla firma, il 10 maggio ‘73, di una memorabile dichiarazione cristologica comune, che è servita in seguito da ispirazione per simili accordi con altre Chiese ortodosse orientali”.
Papa: “I 21 martiri copti uccisi dall’Isis inseriti nel martirologio romano”
“Non ho parole per esprimere la mia gratitudine per il dono prezioso di una reliquia dei martiri copti uccisi in Libia il 15 febbraio 2015”. Lo ha detto il Papa, rivolgendosi a Tawadros II, Papa d’Alessandria e capo della Chiesa ortodossa copta, dopo il colloquio privato in occasione della celebrazione del cinquantesimo anniversario dello storico incontro dei loro predecessori, Papa San Paolo VI e Papa Shenouda III. “Questi martiri sono stati battezzati non solo nell’acqua e nello Spirito, ma anche nel sangue, un sangue che è seme di unità per tutti i seguaci di Cristo”, ha sottolineato Francesco: “Sono lieto di annunciare oggi che, con il consenso di Vostra Santità, questi 21 martiri saranno inseriti nel Martirologio Romano come segno della comunione spirituale che unisce le nostre due Chiese. Possa la preghiera dei martiri copti, unita a quella della Theotokos, continuare a far crescere nell’amicizia le nostre Chiese, fino al giorno benedetto in cui potremo celebrare insieme allo stesso altare e comunicare allo stesso Corpo e Sangue del Salvatore, affinché il mondo creda”.
Fonte: AgenSIR