“Da tempo stiamo prendendo maggiormente coscienza che la natura merita di essere protetta, anche per il solo fatto che le interazioni umane con la biodiversità che Dio ci ha dato devono avvenire con la massima attenzione e con rispetto: prendersi cura della biodiversità, prendersi cura della natura. E tutto ciò in questa pandemia lo abbiamo imparato molto di più”. Lo dice Papa Francesco nel videomessaggio per la Giornata della Terra.
Soffermandosi sulla pandemia, il Pontefice evidenzia che questa “ci ha pure mostrato che cosa avviene quando il mondo si ferma, fa una pausa, anche se per pochi mesi”. “E l’impatto che ciò ha sulla natura e sul cambiamento climatico, con una forza, in un modo tristemente positivo”.
Papa: “Non abbiamo più tempo per aspettare”
Covid e cambiamenti climatici dimostrano che “non abbiamo più tempo per aspettare”. “Che il tempo ci incalza e che, come il Covid-19 ci ha insegnato, sì abbiamo i mezzi per affrontare la sfida”, ma “è il momento di agire, siamo al limite”.
Citando “un detto antico, spagnolo”, cioè “Dio perdona sempre, noi uomini perdoniamo di tanto in tanto, la natura non perdona più”, Francesco – ripreso dal Sir – sottolinea che “quando s’innesca questa distruzione della natura è molto difficile frenarla. Ma siamo ancora in tempo. E saremo più resilienti se lavoreremo insieme invece di farlo da soli”.
Da una crisi non si esce uguali, usciamo migliori o peggiori
Infine, la considerazione che “l’avversità che stiamo vivendo con la pandemia, e che avvertiamo già nel cambiamento climatico, ci deve spronare, ci deve spingere all’innovazione, all’invenzione, a cercare cammini nuovi”.
“Da una crisi non si esce uguali, usciamo migliori o peggiori. Questa è la sfida, e se non usciamo migliori percorriamo un cammino di autodistruzione”. Quindi, l’appello a tutti i leader del mondo, affinché “agiscano con coraggio, operino con giustizia e dicano sempre la verità alle persone, perché la gente sappia come proteggersi dalla distruzione del pianeta, come proteggere il pianeta dalla distruzione che molto spesso noi inneschiamo”.