Solidarietà è “lottare contro le cause strutturali della povertà, della disuguaglianza, della mancanza di lavoro, terra e casa, della negazione dei diritti sociali e lavorativi. È far fronte agli effetti distruttori dell’impero del denaro: i dislocamenti forzati, le migrazioni dolorose, la tratta di persone, la droga, la guerra, la violenza. La solidarietà, intesa nel suo senso più profondo, è un modo di fare la storia”. Lo ha detto il Papa, ricevendo in udienza, nella Sala Clementina, i membri della Fondazione Centesimus Annus Pro Pontifice.
Il messaggio del Papa
“E mi viene in mente, parlando di denaro, un passo del Vangelo”, ha proseguito Francesco a braccio: “quando Gesù ci dice che non si può servire due signori: o tu servi dio, e io mi aspettavo che dicesse: ‘o servi il diavolo’. Ma non dice il diavolo, dice i soldi. ‘O servi Dio, o servi i soldi’. Peggio del diavolo! Dovremmo cercare di capire cosa vuol dirci Gesù, c’è un messaggio lì. ‘O servi Dio, o servi il denaro’: non sei libero”. “A lei, madre premurosa, affido le popolazioni provate dal flagello della guerra, specialmente la cara e martoriata Ucraina”.
Al termine dell’Angelus di ieri, il Papa ha affidato ancora una volta a Maria la popolazione ucraina. Dopo aver assicurato la sua preghiera “per le numerose vittime dell’incidente ferroviario avvenuto due giorni fa in India”, Francesco ha salutato, tra gli altri, in maniera speciale i rappresentanti dell’Arma dei Carabinieri, “che ringrazio per la vicinanza quotidiana alla popolazione”, ha detto il Papa: “La Virgo Fidelis, vostra Patrona, protegga voi e le vostre famiglie”.
Fonte: AgenSIR