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Il Papa: “Nelle sofferenze della Santa Famiglia, Dio ci dice: ‘Non siete soli'”

Nel giorno della festa della Santa Famiglia, Francesco spiega che, scegliendo una famiglia "esperta nel soffrire", Dio ci ha manifestato la sua vicinanza nella quotidianità di ogni giorno

La Santa Famiglia mostrata dal Vangelo presso il tempio di Gerusalemme, “porta in dono l’offerta più umile e semplice tra quelle previste, a testimonianza della sua povertà”. Per poi ripartire da lì “con un carico di sofferenza”, dovuto alla profezia ricevuta da Maria: “A te una spada trafiggerà l’anima”. Nell’ultimo Angelus del 2023, giorno della Santa Famiglia, Papa Francesco invita a riflettere sul concetto di povertà che l’ha accompagnata, nonostante in essa vi fosse “la presenza di Dio in carne e ossa”. Una famiglia che, “anziché essere priva di fatiche, è immersa in grandi dolori”. Perché da questa immagine, emerge in realtà un messaggio intriso di bellezza: “Dio, che spesso immaginiamo stia al di là dei problemi, è venuto ad abitare la nostra vita con i suoi problemi”.

La Santa Famiglia, “esperta nel soffrire”

Dio, ha spiegato il Papa, “non ha evitato le difficoltà, anzi, scegliendo una famiglia, una famiglia ‘esperta nel soffrire’, e dice alle nostre famiglie: ‘Se vi trovate in difficoltà, io so che cosa provate, l’ho vissuto: io, mia madre e mio padre l’abbiamo provato per dire anche alla vostra famiglia: non siete soli!'”. Tuttavia, nella vita di Giuseppe e Maria c’era stupore. Essi, infatti, “si stupivano delle cose che si dicevano di Gesù”. E anche in questo atteggiamento c’è una traccia significativa: “La capacità di stupore è un segreto per andare avanti bene in famiglia. Non abituarsi all’ordinarietà delle cose. Sapersi anzitutto stupire di Dio, che ci accompagna. E poi, stupirsi in famiglia… lo stupore ti porta alla tenerezza, sempre”.

Camminare con amore

Anche nelle cose apparentemente semplici o quotidiane emerge lo stupore. Dal miracolo della vita, dei figli, fino alla saggezza dei nonni: “Impariamo a stupirci della saggezza dei nonni, della loro storia. I nonni che riportano la vita all’essenziale. E stupirsi, infine, della propria storia d’amore – ognuno di noi ha la propria: il Signore ci ha fatto camminare con amore, stupirsi di questo. La nostra vita ha sicuramente degli aspetti negativi, ma stupirsi anche della bontà di Dio di camminare con noi, anche se noi siamo così inesperti”.

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