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Papa: “Sulla mia scrivania il Vangelo di un soldato ucraino morto”

Il Papa ha incentrato la catechesi in udienza generale alla preghiera dei Salmi: "La preghiera non deve essere solo un elenco di richieste a Dio"

Papa Francesco ha dedicato la catechesi dell’udienza generale alla preghiera dei Salmi e ha confidato: “Sulla mia scrivania ho un’edizione del Nuovo Testamento di un soldato ucraino morto in guerra”. Per il Papa i salmi aiutano a non impoverire la preghiera riducendola solo a richieste a Dio. Il Pontefice ha pregato anche per la Cina.

Udienza, Papa: “Sulla mia scrivania il Vangelo di un soldato ucraino morto”

“Io sulla mia scrivania ho un’edizione in ucraino del Nuovo Testamento e dei Salmi, di un soldato morto in guerra, che mi è stato inviato. E lui pregava, nel fronte, con questo libro”. Lo ha rivelato, a braccio, il Papa, nella catechesi dell’udienza di oggi, dedicata ai Salmi, “una grande sinfonia di preghiera il cui compositore è lo Spirito Santo”. “Tutti i Libri della Bibbia sono ispirati dallo Spirito Santo, ma il Libro dei Salmi lo è anche nel senso che è pieno di afflato poetico”, ha spiegato Francesco: “I Salmi hanno avuto un posto privilegiato nel Nuovo Testamento. Infatti, vi sono state e vi sono ancora edizioni che contengono insieme il Nuovo Testamento e i Salmi”. “Non tutti i Salmi – e non tutto di ogni Salmo – può essere ripetuto e fatto proprio dai cristiani e ancor meno dall’uomo moderno”, ha precisato il Papa, poiché “riflettono, a volte, una situazione storica e una mentalità religiosa che non sono più le nostre”, ma “questo non significa che non sono ispirati”. “Ciò che più raccomanda i Salmi alla nostra accoglienza è che essi sono stati la preghiera di Gesù, di Maria, degli apostoli e di tutte le generazioni cristiane che ci hanno preceduto”, ha sottolineato il Papa.

“Prendete l’abitudine di pregare con i salmi, sarete felici”

“Io mi domando: voi pregate con i Salmi, qualche volta? Prendete la Bibbia, il Nuovo Testamento, e pregate un salmo? Per esempio, quando siete tristi per aver peccato pregate il Salmo 50?”. A chiederlo a braccio alla folla di pellegrini riunita in piazza San Pietro è stato il Papa, nella catechesi dell’udienza di oggi, dedicata ai salmi. “Ci sono tanti salmi che ci aiutano ad andare avanti”, ha assicurato Francesco ancora fuori testo: “Prendete l’abitudine di pregare con i salmi. Io vi assicuro che sarete felici!”. “Non possiamo solo vivere dell’eredità del passato: è necessario fare dei salmi la nostra preghiera”, l’esortazione del Papa: “È stato scritto che, in un certo senso, dobbiamo diventare noi stessi autori dei salmi, facendoli nostri e pregando con essi Se ci sono dei salmi, o solo dei versetti, che ci parlano al cuore, è bello ripeterseli e pregarli durante il giorno. I salmi sono preghiere per tutte le stagioni: non c’è stato d’animo o bisogno che non trovi in essi le parole migliori per trasformarli in preghiera”.

“Fare del Giubileo una vera sinfonia di preghiera”

“I salmi ci aiutano ad aprirci a una preghiera meno centrata su noi stessi: una preghiera di lode, di benedizione, di ringraziamento; e ci aiutano anche a farci voce di tutto il creato, coinvolgendolo nella nostra lode”. Ne è convinto il Papa, che nella catechesi dell’udienza di oggi, pronunciata in piazza San Pietro e dedicata a questo tema, ha spiegato che ”i salmi ci permettono di non impoverire la nostra preghiera riducendola solo a richieste, a un continuo ‘dammi, dacci..’”. “Impariamo dal Padre nostro, che prima di chiedere il pane quotidiano dice: ‘Sia santificato il tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta la tua volontà’”, l’invito di Francesco: “Lo Spirito Santo, che ha regalato alla Chiesa Sposa le parole per pregare il suo Sposo divino, ci aiuti a farle risuonare nella Chiesa di oggi, e a fare di questo anno preparatorio al Giubileo una vera sinfonia di preghiera”.

“Don Michal Rapacz interceda per la Polonia”

Salutando i fedeli polacchi, al termine dell’udienza di oggi, il Papa ha citato il nuovo beato, “martire del comunismo”, don Michał Rapacz, auspicando che “la sua testimonianza diventi un segno di consolazione da parte di Dio, in questi tempi segnati dalle guerre”. “Il suo esempio ci insegni ad essere fedeli a Dio, a rispondere al male con il bene, a contribuire nell’edificazione di un mondo fraterno e pacifico”, l’augurio del Santo Padre: “Beato don Michał, intercedi per la Polonia e per ottenere la pace nel mondo!”.

“Preghiamo tutti i giorni per la pace”

“Continuiamo a pregare per la pace. La guerra sempre è una sconfitta sin dall’inizio. Preghiamo per la pace nella martoriata Ucraina, in Terra Santa, in Sudan, Myanmar e dovunque si soffre per la guerra. Preghiamo tutti i giorni per la pace”. È appello del Papa al termine dell’udienza di oggi in piazza San Pietro, durante i saluti ai fedeli di lingua italiana. Non è mancato un saluto particolare ai giovani: “Dopodomani – ha ricordato Francesco – celebreremo la memoria liturgica di san Luigi Gonzaga, che amò la vita e per questo la spese tutta per i grandi ideali cristiani; egli vi aiuti a riscoprire la vocazione alla santità nella donazione generosa a Dio e ai fratelli”.

“Siamo tutti chiamati ad accogliere”

“Oggi si celebra la Giornata mondiale del rifugiato, promossa dalle Nazioni Unite”. Lo ha ricordato il Papa, al termine dell’udienza di oggi, durante i saluti ai fedeli di lingua italiana. “Possa essere l’occasione per rivolgere uno sguardo attento e fraterno a tutti coloro che sono costretti a fuggire dalle loro case in cerca di pace e di sicurezza”, l’auspicio di Francesco, secondo il quale “siamo tutti chiamati ad accogliere, promuovere, accompagnare e integrare quanti bussano alle nostre porte”. “Spero che gli stati si adoperino ad assicurare ai rifugiati condizioni umane e a facilitare percorsi di integrazione”, l’invito del Papa.

“Preghiamo per il popolo cinese”

“Preghiamo per il popolo cinese”. E’ l’invito, a braccio, del Papa, durante i saluti ai fedeli di lingua italiana al termine dell’udienza. Francesco ha infatti rivolto, tra gli altri, un saluto particolare all’Associazione Amici del cardinale Celso Costantini, accompagnati dal vescovo della diocesi di Concordia-Pordenone, mons. Giuseppe Pellegrini. “Questo mi fa pensare al caro popolo cinese”, ha proseguito: “preghiamo sempre per questo popolo nobile e così coraggioso, che ha una cultura così bella. Preghiamo per il popolo cinese”.

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