“La visione della dottrina della Chiesa come un monolite da difendere senza sfumature è sbagliata”. Lo ha detto Papa Francesco nella conversazione con i Gesuiti in Canada, pubblicata da La Civiltà cattolica e anticipata da Avvenire.
Per il Papa “è importante avere rispetto per la tradizione, quella autentica. Diceva uno che la tradizione è la memoria viva dei credenti. Il tradizionalismo invece è la vita morta dei nostri credenti. La tradizione è la vita di chi ci ha preceduto e che va avanti. Il tradizionalismo è la loro memoria morta”.
“Bisogna prendere come riferimento – ha spiegato Papa Francesco riportato da Ansa – l’origine, non un’esperienza storica particolare assunta a modello perpetuo, come se bisognasse fermarsi là. ‘Ieri si è fatto così’ diventa ‘sempre si è fatto così’. Ma questo è paganesimo del pensiero!”.
Papa: “No all’indietrismo”
Papa Francesco parla anche della liturgia e mette in guardia “dall’indietrismo”. “Quando c’è un conflitto la liturgia risulta sempre maltrattata. In America Latina trent’anni fa ci sono state deformazioni liturgiche mostruose. Poi si è caduti dalla parte opposta con l’ubriacatura ‘indietrista’ dell’antico. Si è stabilita una divisione nella Chiesa”.
“La mia azione in questo campo ha mirato a seguire la linea percorsa da Giovanni Paolo II e Benedetto XVI, che aveva permesso il rito antico e aveva chiesto di verificare successivamente. La verifica più recente ha fatto capire che c’era bisogno di disciplinare la questione, e soprattutto evitare che fosse un fatto, diciamo così, di ‘moda’ e rimanesse invece una questione pastorale. Poi verranno gli studi che perfezioneranno la riflessione sul tema che è importante: la liturgia – ha concluso il Papa – è la lode pubblica del popolo di Dio”.