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Papa: “Il Vangelo si trasmette nella lingua materna”

Papa Francesco è entrato nell'Aula Paolo VI per l'udienza generale accolto dall'ovazione dei fedeli e dalle grida "Viva il Papa"

Papa Francesco, accolto dall’ovazione dei fedeli e dalle grida “Viva il Papa”, è entrato nell’Aula Paolo VI, per l’udienza generale. Il Pontefice ha fatto ingresso dall’entrata posteriore posta sul palco e ha raggiunto la sua postazione al centro aiutandosi con un bastone. Ha poi dedicato la catechesi alla figura di san Juan Diego, un azteco convertito al Cristianesimo che, secondo la tradizione, ricevette nel 1531 l’apparizione della Madonna di Guadalupe.

Il Papa: “Per annuncio Vangelo occorre anche sopportare il male”

“Il Vangelo si trasmette nella lingua materna. E io vorrei dire grazie alle tante mamme e nonne che lo tramandano ai figli e ai nipoti: la fede passa con la vita, per questo le madri e le nonne sono le prime annunciatrici. Un applauso alle mamme e alle nonne!”. Lo ha detto papa Francesco nell’udienza generale, che oggi, riprendendo il ciclo di catechesi “La passione per l’evangelizzazione: lo zelo apostolico del credente”, ha dedicato al tema “L’annuncio nella lingua materna: San Juan Diego, messaggero della Vergine di Guadalupe”. Ricordando la vicenda della Vergine di Guadalupe, il Pontefice ha sottolineato che nelle Americhe “il Vangelo era giunto già prima di quelle apparizioni, ma purtroppo era stato accompagnato anche da interessi mondani. Anziché la via dell’inculturazione, era stata percorsa troppo spesso quella sbrigativa di trapiantare e imporre modelli precostituiti, mancando di rispetto verso le popolazioni indigene”.

La Vergine di Guadalupe, invece, “appare vestita con gli abiti degli autoctoni, parla la loro lingua, accoglie e ama la cultura del luogo: Maria è Madre e sotto il suo manto trova posto ogni figlio”. “La Madonna, infatti, annuncia Dio nella lingua più adatta, cioè la lingua materna”, ha aggiunto. Secondo Francesco, “il Vangelo si comunica, come mostra Maria, nella semplicità: sempre la Madonna sceglie i semplici, sulla collina del Tepeyac in Messico come a Lourdes e a Fatima: parlando a loro, parla a ciascuno, con un linguaggio adatto a tutti, comprensibile, come quello di Gesù”.

Rievocando poi la storia di San Juan Diego, il giovane indio cui la Vergine si era manifestato, e le sue difficoltà nel farsi credere anche dalle autorità ecclesiastiche, “ecco la fatica, la prova dell’annuncio – ha osservato -: nonostante lo zelo, arrivano gli imprevisti, a volte dalla Chiesa stessa. Per annunciare, infatti, non basta testimoniare il bene, occorre saper sopportare il male. Un cristiano fa il bene, ma sopporta il male, vanno insieme, la vita è così”. “Anche oggi, in tanti luoghi – ha proseguito -, per inculturare il Vangelo ed evangelizzare le culture occorrono costanza e pazienza, occorre non temere i conflitti, non perdersi d’animo. Sto pensando a un paese dove i cristiani sono perseguitati, non possono seguire la loro religione in pace”.

Inoltre, “c’è sempre il rischio di una certa arrendevolezza nell’annuncio: una cosa non va e ci si tira indietro, scoraggiandosi e rifugiandosi magari nelle proprie certezze, in piccoli gruppi e in alcune devozioni intimistiche”. Il Papa, infine, ha fatto riferimento ai santuari mariani, “meta di pellegrinaggi e luoghi di annuncio, dove ciascuno si sente a casa – è la casa della Madre! – e prova la nostalgia di casa, la nostalgia del Cielo. Lì la fede si accoglie in modo semplice e genuino, popolare”. “Abbiamo bisogno di recarci in queste oasi di consolazione e di misericordia, dove la fede si esprime in lingua materna – ha concluso -; dove si depongono le fatiche della vita tra le braccia della Madonna e si torna a vivere con la pace nel cuore, forse con la pace dei bambini”.

Il Papa ai polacchi, mostrate amore verso ucraini che soffrono

Testimoniare “concretamente l’amore verso il prossimo, in particolare alla popolazione ucraina che soffre per la guerra”. E’ l’esortazione rivolta da papa Francesco durante l’udienza generale ai pellegrini polacchi, cui ha ricordato l’imminente solennità della Beata Vergine Maria di Czestochowa e il relativo pellegrinaggio.

Fonte: Ansa

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