Questa mattina, nel lasciare Casa Santa Marta poco prima delle 07:00 in direzione dell’aeroporto di Fiumicino, Papa Francesco si è intrattenuto per alcuni momenti con 12 persone accolte dalla Comunità di Sant’Egidio e dalla Cooperativa Auxilium e rifugiatesi in anni recenti in Italia dall’Iraq, dove il Papa si recherà oggi per il suo 33° viaggio apostolico. Ne dà notizia l’Ansa. Il gruppo era accompagnato dall’Elemosiniere, card. Konrad Krajewski.
Le stole in dono
Nel corso del suo viaggio apostolico in Iraq, Papa Francesco il 7 marzo a Qaraqosh riceverà due stole. Sulla prima vi è il “Padre nostro” in siriaco, la Vergine Maria, due croci analoghe a quelle distrutte dall’Isis nella chiesa di Al-Tahira e i simboli eucaristici, pane e vino. Sulla seconda stola vi è la palma, simbolo dell’Iraq. Lo ha comunicato Aiuto alla Chiesa che soffre (Acs), Fondazione di diritto pontificio.
In un tweet, Alessandro Monteduro, direttore di Acs Italia, ha affermato che “Per la Fondazione è una gioia la presenza del direttore del Dipartimento Progetti di Acs Internazionale, Regina Lynch, con il Papa in Iraq. Rappresenterà la Roaco, una realtà di utile confronto fra Agenzie come Acs che sostengono le antiche Chiese del Medio Oriente”.
La preghiera dalla Terra Santa
Ieri, alla vigilia della partenza di Papa Francesco per l’Iraq (da oggi 5 fino all’8 marzo), il custode di Terra Santa, padre Francesco Patton, ha invitato tutti i frati della Custodia che ha conventi e santuari sparsi in tanti Paesi, tra cui, Israele, Palestina, Cipro, Giordania, Libano, Siria, Egitto, ad accompagnare il viaggio con la preghiera.
Da oggi e fino a lunedì (giorno della partenza dall’Iraq), i frati sono chiamati “venerdì 5 marzo a offrire una giornata di digiuno e a pregare la Via Crucis; sabato 6 marzo la recita comunitaria del Rosario e la lettura del cap. VIII della ‘Fratelli tutti’ dedicato alle religioni a servizio della fraternità nel mondo; domenica 7 marzo l’Ufficio vigiliare al Santo Sepolcro e la successiva messa al Calvario saranno in suffragio per le vittime di guerra e per la pace nel mondo; l’8 marzo, giorno finale, accompagneremo il rientro del Santo Padre con la preghiera personale”.