Una presenza importante, in Piazza San Pietro, nel giorno della 27ª Giornata dei Bambini Vittime. I membri dell’Associazione Meter, ondata da don Fortunato Di Noto, partecipano alla preghiera del Regina Caeli, ricevendo da Papa Francesco un attestato di gratitudine e vicinanza: “Saluto l’Associazione Meter e il suo fondatore don Fortunato Di Noto – ha detto il Santo Padre -, che portano avanti l’impegno per prevenire e contrastare la violenza sui minori; celebrano oggi la ; da 30 anni difendono l’infanzia dai soprusi e dalle violenze. Vi sono vicino, fratelli e sorelle e vi accompagno con la preghiera e il mio affetto. Non stancatevi mai di stare dalla parte di chi è vittima, lì c’è Cristo Bambino che vi aspetta”. Ma il Pontefice rammenta anche l’appuntamento dell’8 maggio, quando a Pompei “sarà elevata la tradizionale Supplica alla Madonna del Rosario”. Un mese di preghiera del Rosario, nel quale chiedere “alla Vergine Santa il dono della pace, in particolare per la martoriata Ucraina. Possano i responsabili delle Nazioni ascoltare il desiderio della gente che soffre e vuole la pace”.
La vera meta
Papa Francesco ha invitato a riflettere sull’inquietudine che attanagliava il cuore dei discepoli a seguito dell’ultimo discorso di Gesù prima della sua morte. Un cuore turbato, nonostante il Signore rivolga loro delle parole rassicuranti, “invitandoli a non avere paura”. Egli, infatti, “non li sta abbandonando, ma va a preparare un posto per loro e a guidarli verso quella meta. Il Signore oggi indica così a tutti noi il meraviglioso luogo dove andare, e, allo stesso tempo, ci dice come andarci, ci mostra la via da percorrere. Ci dice dove andare e come andarci”. Vedendo il turbamento dei discepoli e il loro timore di essere abbandonati, Gesù indica loro dove andare: “Nella casa del Padre – dice ai suoi amici e ad ognuno di noi – c’è spazio per te, tu sei il benvenuto, sarai accolto per sempre dal calore di un abbraccio”.
Una strada da percorrere
È una parola di consolazione, onte di speranza. “Gesù non si è separato da noi ma ci ha aperto la strada, anticipando la nostra destinazione finale: l’incontro con Dio Padre, nel cui cuore c’è un posto per ognuno di noi”. Nel momento in cui sperimentiamo fatica o fallimento, dobbiamo rammentare qual è la nostra meta: “La nostra patria è in cielo, non dimentichiamo la grandezza e la bellezza della meta”. Non soccombere alla sensazione che il male sia più orte ma ascoltare la risposta di Gesù: “Io sono la via, la verità e la vita”. È in questo modo che Egli indica “la via da seguire per vivere nella verità e avere la vita in abbondanza. Lui è la via e dunque la fede in Lui non è un ‘pacchetto di idee’ da credere, ma una strada da percorrere, un viaggio da compiere, un cammino con Lui”.