Questa mattina, nella Sala Clementina del Palazzo Apostolico Vaticano, Papa Francesco ha ricevuto in udienza i Prefetti della Repubblica Italiana. Pubblichiamo di seguito il discorso che il Papa ha rivolto ai presenti nel corso dellāUdienza.
Il Papa ai Prefetti: “Coniugare il rispetto della legge con lāattenzione allāumano”
Signor Ministro, Illustri Prefetti, vi saluto cordialmente e con piacere vi accolgo, pochi giorni dopo la festa del vostro Patrono, SantāAmbrogio: anche lui, sebbene in circostanze storiche diverse, era stato prefetto, prima di essere chiamato da Dio in modo inaspettato a diventare pastore del popolo di Dio a Milano. Ed ĆØ nota quella sua frase: Ā«Voi pensate: i tempi sono cattivi, i tempi sono pesanti, i tempi sono difficili. Vivete bene e muterete i tempiĀ». Queste parole si possono anche riferire alla sostanza del vostro servizio: far sƬ che gli abitanti dei luoghi che vi sono affidati possano āvivere beneā. Per svolgere questo compito, voi fate da tramite fra Stato e territorio, mettendo costantemente in relazione lāinsieme con le parti, il centro con le periferie, il bene comune con lāattenzione ai singoli.
Il vostro incarico realizza a livello istituzionale quella Ā«capacitĆ quotidiana di allargare la [ā¦] cerchiaĀ» (Lett. enc. Fratelli tutti, 97), per cui ciascun cittadino, specialmente chi si trova in situazioni di difficoltĆ , sperimenta, nella presenza dello Stato, la concreta vicinanza della comunitĆ civile. PerciĆ² vi fate carico di diverse sfide, come la sicurezza e lāordine pubblico in un determinato territorio, vari servizi alle persone e alle comunitĆ .
Ordine pubblico, criticitĆ ambientali e gestione dei flussi migratori
Vorrei soffermarmi brevemente su tre di queste sfide: lāordine pubblico, le criticitĆ ambientali e la gestione dei flussi migratori. Lāordine pubblico. Si tratta dellāaspetto prioritario e anche piĆ¹ delicato del vostro lavoro, perchĆ© richiede, spesso in situazioni imprevedibili e di emergenza, di coniugare il rispetto della legge con lāattenzione allāumano. LegalitĆ e umanitĆ insieme, per dare alle disposizioni la necessaria applicazione e al contempo accostarsi anche a chi sbaglia con il rispetto dovuto, conciliando la tutela delle vittime con lāequo trattamento dei colpevoli. A ciĆ² si aggiunge la grande responsabilitĆ che avete di far fronte ai rischi che quotidianamente corrono i membri delle Forze dellāordine, di cui pure vi prendete cura.
Per lo svolgimento del vostro incarico pubblico puĆ² far bene ricordare una massima antica, che si riferisce allāordine di vita personale: āserva ordinem et ordo servabit teā, āserba lāordine e lāordine ti salverĆ ā. Ć unāaffermazione saggia, perchĆ© non si puĆ² amministrare lāordine pubblico senza un ordine personale e interiore. Ma quando cāĆØ questo, la responsabilitĆ per lāordine pubblico viene avvertita come una chiamata a creare quel clima di armoniosa convivenza grazie al quale si possono affrontare e risolvere le difficoltĆ . Vorrei dire che la vostra ĆØ una sorta di paternitĆ istituzionale: esercitata con coscienza e dedizione, essa non risparmia sacrifici e notti insonni e merita la nostra gratitudine.
Il Papa sulle criticitĆ ambientali: “Tutelare la casa comune”
Le criticitĆ ambientali. Il vostro radicamento nei territori mi porta a questa seconda riflessione: sebbene non rientrino nelle vostre dirette competenze, i problemi idro-geologici sono purtroppo emergenze ormai frequenti e coinvolgono tutti; legati a fenomeni atmosferici che dovrebbero essere insoliti e straordinari, sono diventati abituali a causa dei cambiamenti climatici. Ne siamo stati testimoni in questi ultimi tempi: pensiamo, per citarne alcuni, ai recenti disastri in Emilia Romagna, Toscana e Sicilia. Ma proprio in quelle circostanze abbiamo avuto modo di ammirare, al di lĆ di sterili polemiche, le migliori qualitĆ del popolo italiano, che soprattutto nelle difficoltĆ sa unirsi in modo esemplare, congiungendo la solerzia delle istituzioni allāimpegno dei cittadini. A voi ĆØ toccato il compito di gestire al meglio le risorse disponibili e di mettere in sinergia operatori pubblici e privati. Ć importante e urgente, nel presente come nel futuro, unire gli sforzi per tutelare, per tempo e con lungimiranza, la nostra casa comune.
Flussi migratori: “I migranti sono volti, non numeri”
E infine i flussi migratori, con la loro delicata gestione a livello locale. Anche questo compito non ĆØ facile, perchĆ© affida alla vostra cura persone ferite e vulnerabili, spesso smarrite e reduci da traumi terribili. Sono volti e non numeri: persone che non si possono semplicemente classificare, ma che occorrerebbe abbracciare; fratelli e sorelle che hanno bisogno di essere sottratti dai tentacoli delle organizzazioni criminali, capaci di speculare senza alcuna pietĆ sulle loro disgrazie. A voi ĆØ dato lāarduo compito di organizzare sul territorio una loro accoglienza ordinata, basata sullāintegrazione e sul costruttivo inserimento nel tessuto locale. Non potete essere lasciati soli in questo compito di sostenerli nei loro bisogni essenziali e al tempo stesso di prestare ascolto alle apprensioni e alle tensioni che si possono generare nei residenti, come pure naturalmente di intervenire quando si creino situazioni di disordine e di violenza.
Concludendo, vi rinnovo la gratitudine per la vostra visita e per lāimpegno che quotidianamente profondete in favore del bene comune. Grazie, perchĆ© vi adoperate per la pacifica convivenza nei territori cosƬ variegati della nostra Italia, ricca di tradizioni e di valori che parlano di coesione, di accoglienza e di solidarietĆ . Colgo lāoccasione per farvi i migliori auguri per le imminenti FestivitĆ natalizie: Dio che, incarnandosi, ĆØ venuto ad abitare i nostri spazi, benedica voi, le popolazioni e i territori che servite.