Grande preoccupazione per la “cultura dello scarto, cieca rispetto alla dignità umana dei più vulnerabili”. Sono le parole di Papa Francesco nel rivolgersi ai partecipanti dell’annuale Conferenza Internazionale della Fondazione Centesimus Annus Pro Pontifice incontrati questa mattina in Sala Regia in Vaticano.
“In questo 25° anniversario della costituzione della Fondazione da parte di San Giovanni Paolo II – ha esordito il Pontefice – sprimo la mia gratitudine per il vostro lavoro in ordine a far conoscere la saggezza della Dottrina sociale della Chiesa a quanti sono impegnati nel mondo degli affari e nei settori economici della società civile. Dopo un quarto di secolo, tale compito rimane più che mai necessario, dal momento che le sfide sociali e finanziarie poste alla comunità internazionale sono diventate sempre più complesse e interconnesse”.
Globalizzazione dell'indifferenza
La “globalizzazione dell’indifferenza” rappresenta per Bergoglio la vera sfida a cui la famiglia umana è chiamata a rispondere e, facendo un parallelismo con “l’artificiosa frattura tra scienza e fede”, ha aggiunto: “Troppo spesso una tragica a falsa dicotomia si è sviluppata tra la dottrina etica delle nostre tradizioni religiose e gli interessi pratici dell’attuale comunità degli affari. Ma vi è una naturale circolarità tra il profitto e la responsabilità sociale. Vi è infatti un 'nesso indissolubile […] fra un’etica rispettosa delle persone e del bene comune e la reale funzionalità di ogni sistema economico e finanziario'”.
Era digitale
Comentando il titolo scelto per la Conferenza di quest’anno, ‘Nuove politiche e nuovi stili di vita nell’era digitale’, il Pontefice ha evidenziato le “incerte opportunità di lavoro e l’impatto della rivoluzione della cultura digitale: questo è un ambito decisivo nel quale la solidarietà della Chiesa è effettivamente necessaria. Il vostro contributo è un’espressione privilegiata dell’attenzione della Chiesa per il futuro dei giovani e delle famiglie.
Bartolomeo
Infine, sottolinenando la presenza alla Conferenza del Patriarca Bartolomeo di Costantinopoli, Papa Francesco ha detto come questo sia “segno eloquente di tale comune responsabilità”. A conclusione del suo discorso, ha incoraggiato i presenti a perseverare nel loro impegno per poter contribuire “a costruire una cultura globale di giustizia economica, di uguaglianza e di inclusione”