Papa: “Una madre non deve scegliere tra lavoro e figli, la vita umana non è un problema”

Santo

Foto di Coronel Gonorrea su Unsplash

Uno scroscio di applausi ha accompagnato l’ingresso di Papa Francesco sul palco dell’Auditorium della Conciliazione dove è intervenuto questa mattina agli Stati generali della Natalità. Tanti gli studenti che affollano la sala. Prima di prendere posto al centro del palco il Papa ha ricevuto il saluto particolare di una piccola bambina disabile. “Il problema del nostro mondo non sono i bambini che nascono: sono l’egoismo, il consumismo e l’individualismo, che rendono le persone sazie, sole e infelici”, ha detto il Pontefice, alla sua seconda partecipazione diretta al Forun.

Il Papa: “Una madre non deve scegliere tra lavoro e figli”

Il calo della natalità deve essere affrontato con “lungimiranza”. “A livello istituzionale, urgono politiche efficaci, scelte coraggiose, concrete e di lungo termine”. Lo ha detto il Papa agli Stati generali della natalità. “C’è bisogno di un impegno maggiore da parte di tutti i governi, perché le giovani generazioni vengano messe nelle condizioni di poter realizzare i propri legittimi sogni”. Per questo bisogna “porre una madre nella condizione di non dover scegliere tra lavoro e cura dei figli; oppure liberare tante giovani coppie dalla zavorra della precarietà occupazionale e dell’impossibilità di acquistare una casa”.

“La vita umana non è un problema, è un dono”

“Il problema del nostro mondo non sono i bambini che nascono: sono l’egoismo, il consumismo e l’individualismo, che rendono le persone sazie, sole e infelici”. Lo ha detto il Papa nel suo intervento agli Stati generali della natalità. Papa Francesco ha ricordato che “in passato, non sono mancati studi e teorie che mettevano in guardia sul numero degli abitanti della Terra, perché la nascita di troppi bambini avrebbe creato squilibri economici, mancanza di risorse e inquinamento. Mi ha sempre colpito constatare come queste tesi, ormai datate e superate da tempo, parlassero di esseri umani come se si trattasse di problemi. Ma la vita umana – ha sottolineato il Pontefice – non è un problema, è un dono. E alla base dell’inquinamento e della fame nel mondo non ci sono i bambini che nascono, ma le scelte di chi pensa solo a sé stesso, il delirio di un materialismo sfrenato, cieco e dilagante, di un consumismo che, come un virus malefico, intacca alla radice l’esistenza delle persone e della società”. Quindi “il problema non è in quanti siamo al mondo, ma che mondo stiamo costruendo; non sono i figli, ma l’egoismo, che crea ingiustizie e strutture di peccato”. E allora “le case si riempiono di oggetti e si svuotano di figli, diventando luoghi molto tristi”.

“Senza bambini l’Italia sta perdendo la sua speranza”

“Il numero delle nascite è il primo indicatore della speranza di un popolo. Senza bambini e giovani, un Paese perde il suo desiderio di futuro”. Lo ha detto il Papa nel suo intervento agli Stati generali della natalità. “In Italia, ad esempio, l’età media – ha proseguito Papa Francesco – è attualmente di quarantasette anni, e si continuano a segnare nuovi record negativi”. “Purtroppo, se dovessimo basarci su questo, saremmo costretti a dire che l’Italia sta progressivamente perdendo la sua speranza nel domani, come il resto d’Europa: il Vecchio Continente – ha detto ancora Francesco – si trasforma sempre più in un continente vecchio, stanco e rassegnato, così impegnato ad esorcizzare le solitudini e le angosce da non saper più gustare, nella civiltà del dono, la vera bellezza della vita”.

Il Papa ai giovani, “abbiate fiducia, invertite la rotta”

Il Papa chiede ai giovani di avere “coraggio”. “So che per molti di voi il futuro può apparire inquietante, e che tra denatalità, guerre, pandemie e mutamenti climatici non è facile mantenere viva la speranza. Ma non arrendetevi, abbiate fiducia, perché il domani non è qualcosa di ineluttabile: lo costruiamo insieme, e in questo “insieme” prima di tutto troviamo il Signore”, ha sottolineato Papa Francesco. “Non rassegniamoci a un copione già scritto da altri, mettiamoci a remare per invertire la rotta, anche a costo di andare controcorrente!”.

“Anticoncezionali danno reddito ma impediscono vita”

“C’e un dato che mi ha detto uno studioso della demografia: in questo momento gli investimenti che danno più reddito sono la fabbrica di armi e gli anticoncettivi: uno distrugge la vita, l’altro impedisce la vita. “E questi sono gli investimenti che danno più reddito”, “è brutto”. Lo ha detto il Papa nel suo intervento agli Stati generali della natalità.

“Nelle case non mancano i cagnolini, mancano i figli”

“Nelle case non mancano i cagnolini e i gatti, questi non mancano, mancano i figli”. Lo ha detto il Papa nel suo intervento agli Stati generali della natalità.

“Scartare i nonni è un suicidio culturale”

“Il futuro non si costruisce solo facendo figli, manca un’altra parte importante, i nonni”. Lo ha detto il Papa nel suo intervento agli Stati generali della natalità. “Oggi c’è una cultura di nascondere i nonni, mandarli nella casa di riposo. E’ cambiato un po’ per la pensione…ma la tendenza è quella: scartare i nonni”. “Per favore non dimenticare i nonni”, “i nonni soli, i nonni, scartati, questo è un suicidio culturale”, “abbiamo cura dei figli ma anche cura dei nonni, è molto importante”, ha concluso il Papa.

Un selfie con i giovani per il Papa a Stati generali Natalità

Tanti applausi per papa Francesco dalla platea degli Stati generali della Natalità dove il Pontefice è da poco intervenuto con un discorso forte su maternità e accoglienza dei figli. Tanti i giovani presenti, studenti liceali ma anche tanti bambini. Con questi Francesco si è fatto un selfie finale mentre aveva già preso posto sulla carrozzina per infilare, accompagnato dai suoi collaboratori, l’uscita posteriore. “Mi raccomando pregate per me, ma a favore, non contro”, si è raccomandato Francesco suscitando sorrisi e qualche grido “Viva il Papa!”. Anche la sua uscita sul valore dei nonni è stata apprezzata dalla platea con alcuni che hanno avvicinato Francesco proprio per esprimere il loro sostegno a questa parte del suo discorso.

Fonte: Ansa

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