“Il Papa ci ha autorizzato a dire all’esterno che dal suo punto di vista bisogna incoraggiare la donazione degli organi per generosità ma che l’utilizzo commerciale degli organi è immorale”. Lo ha dichiarato il sindaco di Roma Ignazio Marino dopo l’udienza del Santo Padre con un gruppo di esperti internazionali di trapianti. Il primo cittadino della capitale, dando il via a un convegno sul tema, ha affermato: “Noi abbiamo un compito estremamente importante, affrontiamo un dramma planetario e lo facciamo da Roma che vuole essere punto di riferimento nel pianeta”. In tutto il mondo, infatti, si verificano 10.000 trapianti illegali di organi, “più di uno ogni ora. Soprattutto i reni, che costituiscono il 75% del commercio illegale”. Durante l’incontro in Vaticano il Papa ha scherzato con Marino chiedendogli: “Ma che sei diventato francescano?” Il Pontefice, evidentemente, si riferiva al cambio di look del sindaco che dopo la pausa estiva è tornato a Roma con la barba.
Prima dell’udienza ai chirurghi il Pontefice ha incontrato il presidente della Repubblica di Armenia, Serzh Sargyan, con un seguito di dodici persone. Alla fine del colloquio è stata espressa “soddisfazione per lo sviluppo e il rafforzamento dei rapporti bilaterali” tra Santa Sede e Armenia “rilevando il particolare ruolo del cristianesimo nella storia e nella vita” del Paese. Nell’incontro si è parlato anche della “situazione politica regionale” auspicando “il superamento delle complesse questioni irrisolte, attraverso il dialogo fra tutte le Parti interessate”. Inoltre, “si è accennato al tema dei conflitti nel Medio Oriente, confidando nello sforzo comune delle Nazioni e delle comunità religiose interessate, per giungere alla pacifica convivenza dei popoli dell’intera regione”.
Particolare attenzione è stata poi dedicata alla “situazione delle comunità cristiane e di altre minoranze religiose nell’area, e alla crisi umanitaria riguardante i profughi provenienti dalle zone colpite”.
Domani è in agenda un nuovo incontro, a Santa Marta, tra il vescovo di Roma e il presidente argentino Cristina Fernandez de Kirchner.