Papa: “La cresima non sia il sacramento della dipartita dalla Chiesa”

Papa Francesco

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Papa Francesco ha letto la catechesi dell’udienza generale, dedicata al sacramento della cresima, in Piazza San Pietro interrompendosi più volte a causa del sole negli occhi. Ha sottolineato l’importanza del sacramento della cresima, che non deve rappresentare l’ultima volta che un ragazzo entra in chiesa, e ha poi concluso l’udienza in un appello alla pace.

Il Papa: la cresima non sia una estrema unzione

Il Papa ha dedicato la catechesi dell’udienza generale al sacramento della cresima. “Il problema è come fare – ha detto Papa Francesco – perché il Sacramento della Cresima non si riduca, in pratica, a una ‘estrema unzione’, cioè al sacramento della ‘dipartita’ dalla Chiesa. Si dice che è il Sacramento dell’addio perché, una volta che i giovani la fanno, se ne vanno, poi torneranno per il matrimonio. Così dice la gente”. “Può servire, a questo scopo – ha indicato il Papa -, farsi aiutare, nella preparazione al Sacramento, da fedeli laici che hanno avuto un incontro personale con Cristo e hanno fatto una vera esperienza dello Spirito. Alcune persone dicono di averla vissuta come uno sbocciare in loro del Sacramento della Cresima ricevuto da ragazzi”.

La preghiera per la pace

Papa Francesco ha quindi concluso: “Ecco un bel traguardo per l’anno giubilare! Rimuovere la cenere dell’abitudine e del disimpegno, diventare, come i tedofori alle Olimpiadi, portatori della fiamma dello Spirito”. Il Papa ha concluso l’udienza generale a Piazza San Pietro con un nuovo appello per la pace: “Preghiamo per la pace. La guerra cresce, pensiamo ai Paesi che soffrono tanto: la martoriata Ucraina, la Palestina, Israele, il Myanmar, il Nord Kivu e tanti Paesi che sono in guerra. Preghiamo per la pace. La pace è un dono dello Spirito. La guerra sempre, sempre, sempre, è una sconfitta. Nella guerra nessuno vince, tutti perdono. Preghiamo per la pace, fratelli e sorelle. Ieri ho visto che sono state mitragliate centocinquanta persone innocenti. Cosa c’entrano nella guerra i bambini? Le famiglie sono le prime vittime”.

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