“Accogliendo l’invito della Repubblica d’Iraq e della Chiesa cattolica locale, Papa Francesco compirà un viaggio apostolico nel Paese dal 5 all’8 marzo 2021, visitando Bagdad, la piana di Ur, legata alla memoria di Abramo, la città di Erbil, così come Mosul e Qaraqosh nella piana di Ninive”.
Lo ha annunciato il direttore della Sala Stampa della Santa Sede, Matteo Bruni, precisando che “a suo tempo sarà pubblicato il programma del viaggio, che terrà conto dell’evoluzione dell’emergenza sanitaria mondiale”.
L’Iraq e il terrorismo
L’Iraq – Paese mediorientale governato per 25 anni da Saddam Hussein – è stato tra le Nazioni che più hanno subito la violenza terroristica dell’Isis (o Daesh).
Il tracollo sociale inizia nel 2012 con la guerra civile siriana che provocò un intenso scambio di guerriglieri fra i gruppi islamisti che operano nella Siria orientale e quelli operanti nell’Iraq occidentale a maggioranza sunnita, dove è forte il risentimento verso il governo di Baghdad, dominato dagli sciiti.
La nascita dell’Isis
Nel 2013 Abu Bakr al-Baghdadi, leader dello Stato Islamico dell’Iraq fondato nel 2006 come ambiguo concorrente di al Qaida, annuncia l’unione del suo gruppo con la siriana al-Nusra, il principale movimento islamista della guerriglia locale. L’unione prende il nome di Stato Islamico dell’Iraq e del Levante (ISIS o ISIL nella sigla inglese).
All’inizio del 2014 questo gruppo assume il controllo della città di Falluja e di buona parte della provincia irachena occidentale di al-Anbar, oltre che della Siria orientale, e si espande poi fra giugno e luglio a nord e a est, prendendo in particolare le città di Mosul e Tikrit e spingendosi fino al territorio del Kurdistan.
Ninive e Mosul
La notte tra il 6 e il 7 agosto 2014 i tagliagole dell’Isis costrinsero oltre 125.000 cristiani ad abbandonare in fretta le loro abitazioni nella Piana di Ninive.
A partire dal 2015, lo Stato Islamico comincia a perdere terreno, e le offensive dell’esercito regolare e delle milizie a esso legate, unitamente ai raid aerei americani e alla pressione sul fronte siriano, portano alla riconquista irachena di diverse aree, incluse le città di Tikrit, Ramadi e Falluja, lasciando sotto il controllo dello Stato Islamico solo l’area di Mosul, considerata la “capitale” del Califfato in Iraq fin dalla sua presa nel 2014.
Nell’ottobre del 2016 il governo dà inizio all’offensiva volta a riprendere Mosul, che si prolunga nei mesi successivi. Il 9 dicembre 2017 il premier al-Abadi dichiara ufficialmente vinta la guerra a Daesh.
La visita del card. Parolin in Iraq nel Natale del 2019
Il Cardinale Segretario di Stato, Pietro Parolin, era stato in visita in Iraq dal 24 al 28 dicembre 2019 visitando la comunità cristiana dell’Iraq e vivendo con i fedeli il Santo Natale. Nel corso del viaggio ufficiale, il Segretario di Stato era stato salutato sia dai principali rappresentanti del Governo sia dalle Istituzioni religiose locali.
La visita era proseguita con l’incontro con i cristiani di Ninive con i quali aveva celebrato la messa di mezzanotte, la prima dopo la liberazione di quelle terre martoriate dai terroristi dell’Isis.