Papa Francesco: “Tutti siamo peccatori con i conti in rosso”

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Foto di Ashwin Vaswani su Unsplash

“Siamo tutti peccatori, tutti, e tutti siamo peccatori con i conti in rosso, e perciò tutti abbiamo bisogno di imparare a perdonare per essere perdonati”. Sono le parole pronunciate da Papa Francesco nel corso dell’udienza generale dedicando la catechesi al vizio dell’ira. 

Le parole di Papa Francesco

“Gli uomini non stanno insieme se non si esercitano anche nell’arte del perdono, per quanto questo sia umanamente possibile. Ciò che contrasta l’ira è la benevolenza, la larghezza di cuore, la mansuetudine, la pazienza”. Lo ha detto il Papa nell’udienza generale dedicando la catechesi al vizio dell’ira. L’ira “è un vizio terribile, si diceva, sta all’origine di guerre e di violenze. Il proemio dell’Iliade descrive ‘l’ira di Achille’, che sarà causa di ‘infiniti lutti'”, ha proseguito Papa Francesco. “Ma non tutto ciò che nasce dall’ira è sbagliato. Gli antichi erano ben consapevoli che in noi sussiste una parte irascibile che non può e non deve essere negata. Le passioni in qualche misura sono inconsapevoli: capitano, sono esperienze della vita. Non siamo responsabili dell’ira nel suo sorgere, ma sempre nel suo sviluppo”, ha sottolineato il Pontefice.

La “santa indignazione”

Il Papa mette in guardia dal vizio dell’ira ma sottolinea che esiste anche una “santa indignazione” specialmente di fronte alle ingiustizie. “Qualche volta è bene che l’ira si sfoghi nella giusta maniera. Se una persona non si arrabbiasse mai – ha detto il Papa nell’udienza generale proseguendo le catechesi sui vizi e le virtù -, se una persona non si indignasse davanti a un’ingiustizia, se davanti all’oppressione di un debole non sentisse fremere qualcosa nelle sue viscere, allora vorrebbe dire che quella persona non è umana, e tantomeno cristiana. Esiste una santa indignazione – ha spiegato  Papa Francesco – che non è l’ira”. Anche Gesù “l’ha conosciuta diverse volte nella sua vita: non ha mai risposto al male con il male, ma nel suo animo ha provato questo sentimento e, nel caso dei mercanti nel Tempio, ha compiuto un’azione forte e profetica, dettata non dall’ira ma dallo zelo per la casa del Signore. Sta a noi, con l’aiuto dello Spirito Santo, trovare la giusta misura delle passioni. A educarle perché si volgano al bene e non al male”, ha concluso Papa Francesco.

Fonte Ansa

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