Papa Francesco: “Tutti abbiamo bisogno di ritornare al cuore della fede”

Giubileo

Foto © Samantha Zucchi/Insidefoto/Image

“Tutti noi abbiamo bisogno di ritornare al cuore della vita e della fede, perché il cuore è «la fonte e la radice di tutte le altre forze, convinzioni, passioni, scelte» (Enc. Dilexit nos, 9)”. E’ quanto ha detto Papa Francesco affacciandosi dalla finestra su Piazza San Pietro. 

Papa Francesco: “Tutti abbiamo bisogno di ritornare al cuore della fede”

Cari fratelli e sorelle, buona domenica! Il Vangelo della liturgia odierna (Mc 12,28-34) ci parla di una delle tante discussioni che Gesù ha avuto al tempio di Gerusalemme. Uno degli scribi si avvicina e lo interroga: “Qual è il primo di tutti i comandamenti?” (v. 28). Gesù risponde mettendo insieme due parole fondamentali della legge mosaica: “Amerai il Signore tuo Dio” e “amerai il tuo prossimo” (vv. 30-31).

Con la sua domanda, lo scriba cerca “il primo” dei comandamenti, cioè un principio che sta alla base di tutto; infatti, come sappiamo, gli ebrei avevano tanti precetti e spesso discutevano su quale fosse il comandamento più grande da cui dipende tutto il resto. Questa domanda è essenziale anche per noi, per la nostra vita e per il cammino della nostra fede. Anche noi, infatti, a volte ci sentiamo dispersi in tante cose e ci chiediamo: ma, alla fine, qual è la cosa più importante di tutte?

Dove posso trovare il centro da cui si irradia tutto il resto? Gesù ci dà la risposta, unendo due comandamenti che dapprima erano separati: l’amore di Dio e l’amore del prossimo. Questo riassume tutta la legge e i profeti; potremmo anche dire: questo è il cuore della vita cristiana! Fratelli e sorelle, tutti noi abbiamo bisogno di ritornare al cuore della vita e della fede, perché il cuore è «la fonte e la radice di tutte le altre forze, convinzioni, passioni, scelte» (Enc. Dilexit nos, 9). E Gesù ci dice che la fonte di tutto è l’amore, che non dobbiamo mai separare Dio dall’uomo. Al discepolo di ogni tempo il Signore dice: nel tuo cammino ciò che conta non sono le pratiche esteriori, come gli olocausti e i sacrifici (v. 33), ma la disposizione del cuore con cui ti apri a Dio e ai fratelli nell’amore. Possiamo fare molte cose, infatti, ma farle solo per noi stessi e senza amore, con il cuore distratto oppure con il cuore chiuso.

Ricordiamoci questo: quando il Signore verrà, ci chiederà anzitutto conto dell’amore che
abbiamo saputo offrire e di quello che invece non abbiamo donato. È importante allora fissare nel cuore il comandamento più importante – ama il Signore tuo Dio e ama il tuo prossimo come te stesso –, per fare ogni giorno il nostro esame di coscienza e chiederci: l’amore per Dio e per il prossimo è il centro della mia vita? La mia preghiera a Dio mi spinge ad andare verso i fratelli e ad amarli con gratuità? Riconosco nel volto degli altri la presenza del Signore? La Vergine Maria, che portava la legge di Dio impressa nel suo cuore immacolato, ci aiuti ad amare il Signore e i fratelli.

Dal bollettino della Sala Stampa Vaticana

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