“Prendere sul serio la crisi che stiamo attraversando significa per noi cristiani in cammino verso la piena comunione, chiederci come vogliamo procedere. Ogni crisi pone di fronte a un bivio e apre due vie: quella del ripiegamento su sé stessi, nella ricerca delle proprie sicurezze e opportunità, o quella dell’apertura all’altro, co i rischi che comporta, ma soprattutto con i frutti di grazia che Dio garantisce“. E’ quanto ha detto Papa Francesco ricevendo in udienza la delegazione del Patriarcato ecumenico di Costantinopoli, ricevuta oggi in Vaticano in occasione della festa dei santi Pietro e Paolo.
Dare nuovo slancio al cammino di comunione
Inoltre, il Pontefice ha chiesto di sfruttare la crisi della pandemia per dare nuovo slancio al cammino di comunione tra cristiani. “Cari fratelli, non è forse giunta l’ora in cui dare slancio ulteriore al nostro cammino per abbattere vecchi pregiudizi e superare definitivamente rivalità dannose? Senza ignorare le differenze che andranno superate attraverso il dialogo, nella carità e nella verità, non potremmo inaugurare una nuova fase delle relazioni tra le nostre Chiese, caratterizzata dal camminare maggiormente insieme, dal voler fare reali passi avanti, dal sentirci veramente corresponsabili gli uni per gli altri”, ha aggiunto Papa Francesco.
“Se saremo docili all’amore, lo Spirito Santo, che è l’amore creativo di Dio e mette in armonia le diversità – ha aggiunto – aprirà le vie per una fraternità rinnovata. La testimonianza di crescente comunione tra noi cristiani sarà anche un segno di speranza per tanti uomini, che si sentiranno incoraggiati a promuovere una fraternità più universale e una riconciliazione in grado di rimediare ai torti del passato“, ha concluso il Pontefice.